Corriere dello Sport (R. Maida) – José d’Arabia non è solo una suggestione: è passato e futuro. Poteva diventare presente in estate, quando Mourinho ha rifiutato dai sauditi “L’offerta più grande e folle mai ricevuta da un allenatore” dopo un summit di Londra con i delegati del Regno, disposti a consegnargli qualunque panchina della Saudi League o anche della nazionale pol impugnata da Roberto Mancini.
Nei giorni scorsi tra l’altro Mou ha lasciato intendere in intervista che l’idea araba lo affascina. La testa è sulla Roma oggi, domani però bisogna andare avanti. E così non sorprende che ieri, invitato al Festival di Trento della Gazzetta dello Sport, il responsabile del calcio arabo Carlo Nohra abbia confermato: “Personalmente lo sto aspettando, ma non so se posso parlare a nome dell’Arabia Saudita. Dobbiamo continuare ad evolverci. Cerchiamo un altro effetto Ronaldo ovviamente, ma lui è insostituibile. Spero che Mourinho avrà un impatto altrettanto grande, ma poi anche chi verrà dopo lui e dopo di lui ancora. Ora non posso dire che Mourinho sarà il prossimo grande colpo, perchè ovvio che il suo eventuale arrivo rappresenterebbe un altro enorme salto di qualità sotto tanti aspetti”. Piu chiaro di così…