Il diciannovenne argentino sembra finalmente fuori dal tunnel: fermo da agosto per un infortunio alla caviglia, in difficoltà con l’italiano, ora sta bene e ha cominciato ad allenarsi con i compagni. Uno speciale: “Totti, un fenomeno e una persona meravigliosa”.
Al lavoro per il nuovo stadio.
ROMA – La penombra che lo aveva nascosto tra la paura di un infortunio più serio del previsto e una città, una vita tutte nuove e a cui non era abituato, sembra finalmente dissolta. Erik Lamela torna a sorridere. E, con il primo gol da romanista, riscopre anche la voglia di esserci. Candidandosi per la sfida più delicata: “Voglio giocare il derby”.
“VOGLIO IL DERBY” – Ieri il primo allenamento con i compagni. Oggi, a Trigoria, addirittura il primo gol, in una partitella – pochissime quelle organizzate da Luis Enrique – voluta dal tecnico proprio per verificare le condizioni del ragazzo. Che, su assist di Borriello, ha anche trovato la prima rete, seppur in allenamento, con la maglia giallorossa. “Sto recuperando dall’infortunio alla caviglia e spero di poter giocare il derby contro la Lazio. Il mister però vuole che recuperi completamente, ritiene che questo sia fondamentale. Mi ha detto di non accelerare i tempi, perché il mio momento arriverà”, spiega il diciannovenne argentino di Buenos Aires al sito ufficiale del River Plate, la squadra in cui è cresciuto. Un pieno di sorrisi, dopo cinquanta giorni, quelli trascorsi tra il giorno del suo sbarco a Roma e oggi, in cui di motivi per mostrarsi di buon umore Erik non aveva trovati molti.
“TOTTI UN FENOMENO” – Qualche difficoltà con la lingua, l’appoggio di familiari e fidanzata (“Sono venuto a Roma con i miei genitori, i miei fratelli e successivamente mi ha raggiunto anche la mia ragazza”), le difficoltà nel trovare casa risolte dall’intervento di Totti. “Francesco è un fenomeno, una persona meravigliosa. Appena sono arrivato a Roma è stato uno dei primi che mi ha accolto”, racconta Erik. Che, proprio per la sempre più probabile assenza di Totti, già contro la Lazio rischia di trovare una maglia da titolare. “Voglio esserci”, conferma. Il ritorno di Pjanic a Trigoria non prima di mercoledì, e dopo due gare impegnative con la sua nazionale (contro il Lussemburgo in casa e in Francia per insidiare ai transalpini il primo posto nel girone e volare agli Europei), potrebbe spalancargli davvero le porte di una stracittadina da protagonista.
FUORI DAL TUNNEL – Sembra davvero passata una vita da quel 18 agosto, giorno del supo atterraggio nella capitale dopo il mondiale under 20. Un giorno storico: nel pomeriggio DiBenedetto aveva rilevato ufficialmente una Roma che, in serata, muoveva i primissimi passi ufficiali della stagione. Erik, al contrario, faticava anche a poggiare il piede. Colpa di quella caviglia infortunata con l’Argentina poche settimane prima al mondiale Under 20. Un guaio con cui il ct della selezione giovanile Walter Peruzzo, con l’appoggio della federazione, lo ha quasi costretto a giocare. Inutilmente, vista l’eliminazione della Seleccion. Atteggiamenti che hanno spinto la Roma a minacciare la richiesta di un indennizzo. Se ne riparlerà. Per ora, Lamela festeggia l’uscita dal tunnel della penombra. Sognando, tra dieci giorni, le luci dell’Olimpico.
BOJAN: “UNA LIBERAZIONE” – Di gol ha parlato anche Bojan, quello realizzato sabato scorso all’Olimpico contro l’Atalanta: “Per me è stato una liberazione”, ha raccontato lo spagnolo al ‘Mundo Deportivo’. L’attaccante di Linyola ringrazia i tifosi per l’accoglienza. “Anche se il gol non arrivava non ho mai perso tranquillità e felicità. Dopo tanto tempo al Barcellona, dove ero a casa e lavoravo con la mia gente, ho cambiato ambiente andando in un nuovo club, con un’altra cultura e un allenatore nuovo, ma sin dal primo giornomi sono subito sentito come a casa, grazie anche all’affetto dei tifosi”.
Repubblica.it – Matteo Pinci
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