Talentuoso, ma anche fumantino e testardo. Dietro la faccia di bravo ragazzo, Erik Lamela nasconde una personalità importante e complessa, che unità alla sua bravura tecnica può servire un cocktail vincente per sé e per la Roma. Si sarà informato su Zeman, sulla dieta e sui gradoni, sui silenzi e le poche parole del boemo. Erik dovrà avere talento anche nel capire che quell’uomo, all’apparenza lontano e indecifrabile, può essere per lui la svolta di una carriera tutta da vivere. Glielo avranno detto, glielo diranno. Seguire Zeman con fiducia, quasi con fede, significa per un attaccante ritrovarsi a segnare valanghe di gol, divertirsi, dare assist e spettacolo.
Il nuovo tecnico gli chiederà più corsa e più sacrificio nella collaborazione con l’esterno basso e il mediano di riferimento. Esterno basso di destra che per ora non ha un nome fermo restando che Rosi è stato l’ultimo titolare e che è ancora in rosa. Interno di destra che potrebbe essere addirittura Daniele De Rossi se Zeman confermerà quanto annunciato sul centrocampista azzurro. Un partner con il quale Lamela potrebbe combinare scambi e idee di alta qualità al servizio della squadra.
Ci sarà subito da correre e sudare tra i boschi di Riscone e al contrario di un anno fa, quando arrivò con una caviglia martoriata dopo il mondiale under 20, Lamela potrà svolgere una preparazione completa, una preparazione alla Zeman, di quelle che in genere ti fanno volare. Se poi hai i piedi (soprattutto il sinistro) del giovane Erik…
Corriere dello Sport – Rinaldo Boccardelli