«Se Lamela può essere il mio erede? Magari, vorrebbe dire che ce l’abbiamo già in casa» . Parole del capitano della Roma, parole di Francesco Totti. E in realtà, il forte investimento che la Roma ha fatto acquistando Lamela, è stato un primo vero tentativo di trovare un giocatore in grado nel corso degli anni di sostituire il numero dieci. E, per come l’argentino sta giocando oggi, per lui si tratterebbe di un passo indietro: da attaccante a trequartista. Ma Lamela, per corsa e tecnica, ha già dimostrato di poter giocare in tutti i ruoli dalla trequarti in sù. Anche prima punta, in un’epoca in cui “l’attaccante moderno” è quello che aiuta, copre, rincorre e un attimo dopo è lì, vicino alla porta avversaria, (…)
SOGNO – «Secondo me è più facile spiegare come si difende a un giocatore offensivo, perché la tecnica c’è già. E il mio sogno, un giorno, è vedere Lamela giocare a centrocampo» . Parole, stavolta, del capo, parole di Luis Enrique. E a quel punto, da attaccante a mediano, i passi indietro per Lamela sarebbero addirittura due. Ma l’ipotesi non è poi così campata in aria. E, in tal senso, c’entra Ricky Alvarez, mancino argentino arrivato l’estate scorsa all’Inter. «Ma Lamela è più forte…» fanno sapere da Trigoria, dove però anche Alvarez aveva riscosso grande successo. E in che posizione avrebbe giocato Alvarez con la Roma in un momento in cui di Pjanic e Gago ancora non c’era traccia? Proprio intermedio, a sinistra di De Rossi. Ma Lamela potrebbe farlo? Senza alcun problema: una delle doti già messe in mostra dal mancino è la forza fisica, la capacità di resistere alle cariche degli avversari, tipica più di un mediano che di un trequartista. Quando i difensori gli arrivano addosso con tutta la forza, Lamela continua dritto per la sua strada come se nulla fosse. (…)
TECNICA – A quel punto, con Lamela a metà campo, la Roma proporrebbe la formula con cinque stelle in campo di cui si era parlato a inizio stagione. Luis Enrique ci pensa eccome. Perché il tecnico spagnolo è amante di un certo tipo di calcio, viene dalla scuola che fa di tutto per mettere in campo il maggior numero di piedi buoni possibili. (…) Pjanic, Lamela, Totti, Osvaldo e Bojan. «Si difende e si attacca in undici» ripete a più non posso Luis Enrique; proprio per spiegare che tutto si può fare e nulla è impossibile se si vuole. Intanto, con la rivisitazione del 4-3-1-2 iniziale, Lamela e Osvaldo si sono allargati fino a diventare quasi due ali, con Totti che giostra nel mezzo da regista d’attacco.
PARERE – Ma Lamela cosa ne pensa? Eccolo: «Io mi sento trequartista» . E forse è proprio partendo da quella posizione che può dare il meglio di sé: la facilità di corsa, il dribbling e il tiro (spesso più preciso che di potenza) possono essere sfoderati da lì. Ma poi aggiunge: «In campo mi piace aiutare i compagni…» . Quindi nessun problema a mettersi a disposizione dell’allenatore e del resto del gruppo. E l’allenatore l’ha detto, il suo sogno è «vedere un giorno Lamela a centrocampo. Stiamo capendo dove può dare il meglio, è una sorpresa per tutti, anche per noi. Cercheremo di farlo crescere e sfruttare tutte le sue grandi potenzialità» . (…)
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci