La Repubblica (M. Juric) – Non doveva finire così. Una frase spesso abusata, soprattutto nel ricco mondo del calcio dove soldi e ambizioni personali comandano tutto. Ma stavolta il dio denaro non c’entra, ma risvolti personali e familiari che attengono più al gossip che al calcio giocato. Un palliativo amaro per i tifosi della Roma che a Nemanja Matic si erano affezionati, in campo e fuori. In lui vedevano quel faro di professionalità, leadership e attaccamento alla maglia da seguire e a cui aggrapparsi. Soprattutto in un’estate di sofferenze da calciomercato. Puff, tutto sgretolato in pochi giorni.

Matic è un nuovo giocatore del Rennes per 3 milioni di euro bonus compresi. Questa mattina la partenza per la Francia, nel silenzio assordante di settimane vissute da fantasma a Trigoria. Proprio da parte di chi era leader assoluto dello spogliatoio e uomo di fiducia di Mou. “Padre” di tanti ragazzi delle giovanili e dei tifosi sui social. L’uomo delthat’s football e dei siparietti su Instagram che hanno intrattenuto la vuota estate di mercato giallorossa. Verbale sempre, silente da inizio agosto.

In Portogallo i primi segnali di malessere, con un misterioso affaticamento muscolare che lo ha tenuto fuori fino ad oggi, giorno dell’addio. Niente allenamenti con la squadra, nessuna giustificazione ai compagni e a Mourinho sul motivo dello strappo. Eppure tutti a Trigoria hanno provato a fargli cambiare idea, ma davanti non avevano più il leader, ma un muro di gomma. “Vado al Rennes, lasciatemi andare”. Fine. Senza discussione.

Un atteggiamento che non ha fatto altro che infastidire compagni, allenatore e gm, fino allo strappo definitivo. Perchè – stavolta è proprio il caso di dirlo – al cuore non si comanda. Al suo posto tornerà in giallorosso Paredes: 2 anni di contratto più un’opzione per il terzo. Arriverà a titolo definitivo dal Psg, con il quale si stanno definendo i dettagli di un’operazione da circa 5 milioni di euro.