Pagine Romaniste (Alessio Nardo) – Un portiere, tre difensori, quattro centrocampisti e un attaccante. Il totale fa 9 e già questo basterebbe per essere sufficientemente incuriositi in vista del ritiro estivo della Roma che sta per iniziare. 9 come 9 luglio, lunedì, primo giorno ufficiale di preparazione. Tante novità, un’assenza dolorosa (il belga con la cresta) e la voglia matta di scoprire di che pasta è fatta la nuovissima rosa a disposizione di Eusebio Di Francesco, sempre in attesa di ulteriori movimenti di mercato sia in entrata che in uscita.
Già, ma c’è dell’altro. Non solo i volti nuovi di zecca. La neonata Roma propone al suo interno altre figure, altri personaggi che potrebbero tranquillamente assumere i connotati di nuovi acquisti. In primis Rick Karsdorp, anni 23, finito amaramente nel dimenticatoio a causa di un brutto infortunio che lo ha tenuto ai box per tutta la scorsa stagione. Una sola presenza ufficiale, nel maledetto (per lui) match col Crotone del 22 ottobre, e un crack devastante al ginocchio sinistro che ha avuto il sapore triste della beffa. Lo staff giallorosso, memore dei disastri Strootman e Florenzi, ha saggiamente scelto di non accelerare i tempi, seguendo passo dopo passo il recupero di un ragazzo costretto, purtroppo, a gettare alle ortiche un anno intero. 14 milioni più altri 5, suddivisi tra parte fissa e bonus: questo l’investimento della Roma su un prospetto luminoso. Terzino destro forte fisicamente e abile sul piano tecnico. Un potenziale portento, tra i protagonisti del campionato vinto dal Feyenoord nel 2017. Dalle parti di Trigoria si procede ancora con cautela: servirà del tempo per rivederlo al 100%. Ma se non si verificheranno intoppi sarà lui, il biondo orange, il primo vero rinforzo per il mister. E che rinforzo.
Da destra a sinistra. Da Karsdorp a Luca Pellegrini, altro gustoso talento frenato, lo scorso anno, da vagonate di sfortuna. Prima il grave infortunio al legamento crociato del ginocchio sinistro durante l’amichevole di Pinzolo con lo Slovacko, poi la frattura alla rotula del medesimo ginocchio nel mese di dicembre. E’ un ’99, ha un agente “scomodo” che di nome fa Mino e di recente ha prolungato il suo contratto fino al 2022 assicurandosi un ingaggio impensabile per chiunque abbia zero presenze in Serie A. Senza incidenti avrebbe già esordito con la Roma: ora è il suo momento. Anche perché Kolarov, quasi 33enne, non potrà ovviamente giocarle tutte. Di Francesco si aspetta moltissimo da Maxime Gonalons, che di spazio ne ha avuto invece parecchio nella passata stagione. Senza mai convincere. L’attenuante parzialmente valida del “primo anno” è riposta nel cassetto. La Roma conta di ritrovare il leader dei tempi di Lione, anche perché (stesso discorso fatto per Kolarov) nel ruolo di playmaker c’è De Rossi, classe 1983, che avrà spesso bisogno di riposo. Infine, occhi puntati su Patrik Schick. Un anno, il primo, è andato. Oggettivamente maluccio. Ora si riparte da zero, senza (ci auguriamo) nuovi contrattempi fisici. Ambizioni e speranze romaniste, inevitabilmente, passeranno dai poetici piedi di questo fanciullo dalle doti divine, bisognoso in fretta di una scossa psicologica per rimettersi in carreggiata e spiccare il volo. Ha tutto per farlo.