La Repubblica (M. Pinci) – L’esonero di De Rossi è semplicemente un riflesso. Lo specchio che restituisce l’immagine esatta della Roma di oggi. Il proprietario americano Dan Friedkin ha abbandonato la casa dei Parioli e s’illude di gestire una società in cui a comandare davvero oggi è una manager greca che per anni ha amministrato l’Olympiacos per il controverso armatore Evangelos Marinakis. La cosa più importante per Lina Souloukou, 40enne amministratrice delegata arrivata ad aprile del 2023, è mantenere il controllo: quando ha ascoltato l’intervista di Totti a Sky, poco più di una settimana fa, ha creduto che qualcuno volesse toglierglielo dalle mani. Agli occhi della manager greca, la frase “Daniele è un parafulmine” l’avrebbe ispirata proprio De Rossi: è questo che ha contestato all’allenatore, prima ancora dei risultati deludenti della sua Roma.
Persino le frenetiche strade di Roma avrebbero avuto più pazienza, di fronte al mito. Ma è difficile rendersene conto per proprietari che, da quando hanno preso la Roma, non hanno mai ascoltato nessuno: né dentro, né fuori. Lo hanno mostrato chiamando in ufficio De Rossi, per licenziarlo, mentre si preparava a dirigere l’allenamento. Senza preavviso, senza cautele. E scegliendo Ivan Juric dopo gli anni sbiaditi al Toro: come ammainare, dopo la bandiera del cuore, anche quella dell’ambizione. Ma per la proprietà decide Lina Souloukou. E lei sceglie tra uomini di fiducia: a garantire per Juric è stato l’agente Beppe Riso, a presentarle Riso è stato François Modesto, per anni ds dell’Olympiacos di Lina, oggi al Monza, dove ha preso sei giocatori dello stesso Riso.