Corriere della Sera (A.Arzilli-M.R.Spadaccino) – L’accordo per lo stadio della Roma a Tor di Valle è stato annunciato in serata come concluso: ma rimangono molte incognite. Dal malumore dell’ala lombardiana della maggioranza a Cinque Stelle (8 consiglieri più il presidente dell’Aula, Marcello De Vito, che giudicano insufficiente il taglio delle cubature) che potrebbe unirsi a quello degli altri partiti che pure fin qui hanno dato l’appoggio al progetto, fino alla proroga che sarà chiesta della conferenza dei servizi destinata però a ripartire da zero se, oltre alle cubature, l’accordo tra Roma e Campidoglio prevederà la diminuzione, anche parziale, delle opere pubbliche. Nel caso, quindi, l’iter dovrebbe ricominciare dal principio: pareri dei vari enti e tempi inevitabilmente lunghi. Senza contare che rimane comunque il vincolo della Sovrintendenza sull’ippodromo di Tor di Valle. Grane ancora da risolvere, insomma, non mancano. E l’idea del M5S di modificare la delibera Marino appare fragile proprio per il nodo opere pubbliche.
In ogni caso: in serata lo stadio della Roma sembra essere un impianto dimezzato, con un’area che passerebbe da un milione di metri cubi alla metà. Molto di più dei 350 fissati lì dal piano regolatore ma la legge sugli stadi prevede che il 15% dell’urbanizzazione escluda stadio e spogliatoio, quindi lo stadio di Tor di Valle potrebbe essere salvo. Questo progetto sarebbe stato mostrato con delle slides ai consiglieri capitolini in una giornata davvero complicata. Segnata prima dal malore della Raggi con il conseguente ricovero in ospedale che fa slittare l’incontro decisivo. Una volta che Raggi si è ripresa ed è arrivata in Campidoglio, intorno alle 19, ha dovuto confrontarsi con parte della sua maggioranza ancora resistente sul progetto, anche se ridimensionato. Inoltre, sul progetto dello stadio dimezzato in Aula potrebbero cambiare posizione in molti, compresi i consiglieri Pd che avevano votato la delibera Marino anche in considerazione delle opere pubbliche previste per la città.
L’incontro fondamentale sullo stadio di Tor di Valle tra Virginia Raggi e la società proponente va in scena a sera inoltrata: quasi subito le parti fanno filtrare la notizia dell’accordo raggiunto sulla base della proposta Raggi, quella dello stadio dimezzato. Un nuovo progetto che ha il merito di mettere d’accordo sindaca e Parnasi ma che deve ancora superare le prove più difficili: dalla diffidenza di parte dei consiglieri grillini al nodo opere pubbliche. In quanto alla conferenza dei servizi è chiarissimo che il tempo stringe: si chiuderà in ogni caso il 3 marzo e se ci sarà anche solo una limatura alle opere pubbliche previste dalla delibera Marino, ecco che l’esito della conferenza sarà negativo. L’accordo c’è, quindi, ma lo stadio è ancora lontano.