Il Tempo (L. Pes) – Roma nella bufera dopo il pari a Genova che sancisce il peggior inizio di stagione dell’ultimo decennio abbondante. E nel momento più delicato sbarcano i Friedkin. I proprietari americani sono arrivati nella Capitale nel primo pomeriggio e si sono diretti subito a Trigoria. Nessun faccia a faccia con De Rossi, almeno nel pomeriggio, ma intanto colloqui con l dirigenze per analizzare la situazione. Un normale pomeriggio di confronto, almeno per quanto trapela da Trigoria.

Ma il soggiorno dei Friedkin non termina con il pomeriggio di ieri, e non è escluso che dopo la dirigenza possa toccare anche all’allenatore, sul quale la famiglia texana ha investito soldi e fiducia. Mosse confuse e, soprattutto, ritardi. De Rossi ha visto completare la rosa soltanto negli ultimissimi giorni di mercato, anzi, addirittura oltre la chiusura con gli arrivi a parametro zero di Hermoso e Hummels che per quanto esperti e di valore hanno bisogno di tempo per ritrovare la condizione migliore, come si è visto chiaramente dal secondo tempo del difensore spagnolo al Ferraris.

L’infortunio di Saelemaekers è una bruta tegola, ma c’è ancora un mercato degli «invisibili» che desta curiosità. Dall’oggetto misterioso Dahl fino all’arabo Abdulhamid che teoricamente dovrebbe essere la prima alternativa sulla destra ma ad oggi è ancora inutilizzato. C’è poi il capitolo da dedicare ai senatori, tra cui i tre centrocampisti nominati dall’allenatore in conferenza ma anche El Shaarawy e Celik. Ci si aspetta di più da loro visto il rendimento deludente o le tante assenze di questo inizio, anche per poter permettere un ambientamento più sereno ai nuovi arrivati. Tante questioni aperte e poche risposte dal campo che vanno aggiunte al silenzio ormai perenne della società. Nella speranza che almeno all’interno delle stanze di Trigoria si sia fatta sentire la voce del padrone.