La Repubblica (F.Ferrazza) – Edin Dzeko ha deciso di non fermarsi più. E così, anche contro il modesto Pescara, l’attaccante, davanti a 23mila spettatori, si è alzato sopra tutti gli altri, decidendo la partita con una doppietta. La sua quinta stagionale, più una tripletta in Europa. Arrivando a 12 reti in campionato, 17 su 20 partite stagionali totali, facendo meglio anche dallo score infilato in giallorosso da Batistuta. La Roma batte il Pescara per 3-2 (il terzo un rigore realizzato da Perotti), accorciando sulla Juventus – ora distante quattro lunghezze – ma soffrendo troppo nella ripresa e concedendo due gol agli abruzzesi. «Dobbiamo migliorare, altrimenti così il derby non lo vinceremo – è molto critico Dzeko a fine gara – io penso a una partita per volta, così dobbiamo fare tutti. Non so cosa ci succede ogni tanto: stasera erano importanti i tre punti, abbiamo iniziato bene, ma poi abbiamo pensato di aver vinto, perdendo troppi palloni. Ora il derby sarà un’altra storia e dovremo vincerlo. Io ho fatto dodici gol, mi sento bene, e voglio continuare sempre così e fare anche meglio». Domenica prossima la Roma affronterà la Lazio, la prima di un trittico di gare micidiali: dopo la stracittadina, arriverà all’Olimpico il Milan, poi ci sarà la trasferta di Torino, contro la Juve (17 dicembre). Una serie di impegni che risulteranno decisivi per capire la consistenza e il livello di crescita della Roma.
Nella mattinata di ieri si è bloccato Paredes, alle prese con un trauma distorsivo alla caviglia sinistra. Al suo posto Spalletti ha deciso di schierare Gerson – alla sua prima da titolare in serie A – preferendolo a un De Rossi lasciato a riposo in vista del derby della prossima settimana. In pratica il tecnico ha ritenuto quella contro il Pescara la gara ideale per dare una chance al giovane brasiliano, non rischiando il numero 16. E proprio del contratto di De Rossi – in scadenza il prossimo giugno – ha parlato prima della gara Baldissoni: «Come Totti, Daniele è una tipologia particolare di giocatore, è di casa e il suo rapporto con il club va oltre la reale dinamica. Ne discuteremo e non ci sarà nessun problema. Non ci sono motivi per non proseguire ma ne parleremo con calma. Parlate, poi, sempre dei rinnovi di Nainggolan e Manolas, ma vi garantisco che la lista è lunga. In molti si aspettano un ritocco, ma non sono considerati problematici. Loro hanno contratti lunghi, ci sono normali discussioni che fanno parte della dialettica tra società e giocatori». Il diggì giallorosso torna poi sui momenti di black out che colpiscono, come ieri, la squadra. «È una caratteristica che la nostra società mostra da parecchi anni. Penso sia legata in parte alla città. A volte è un ostacolo quando le aspettative si alzano, altre volte può essere un grande vantaggio. Le aspettative sono cresciute moltissimo, la squadra ha lavorato bene ed è forte. Difficile tenere alta la concentrazione, questi problemi riguardano la testa, è difficile lavorare sulle emozioni».