Corriere dello Sport (R. Maida) – L’avevamo già visto corricchiare a bordo campo, durante una partita a Leverkusen, per essere pronto in caso di necessità. Come un anno fa però Paulo Dybala è rimasto a guardare la sua Roma alla BayArena, esattamente dalla stessa linea laterale. E per la stessa ragione. Tanto Mourinho quanto De Rossi lo volevano preservare per gli eventuali supplementari. Comunque la stagione non finisce qui. L’iscrizione alla corsa Champions non è scaduta e vale anche passando per il vicolo del campionato. L’Atalanta multifinalista sembra lanciata dall’entusiasmo e dalla salute, può giocare persino per il pareggio perché il recupero con la Fiorentina da affrontare sotto agli ombrelloni è un’assicurazione sulla classifica. Però chissà.

Per questo avere Dybala adesso è fondamentale. Una notte e forse mai più, in questo trittico finale di partite. Ma Bergamo è la stazione che determina ogni snodo. Ieri, nell’allenamento meno impegnativo di sempre, Dybala ha lavorato con il gruppo di quelli che a Leverkusen non avevano cominciato la partita. Senza forzare, senza accelerare. Intanto ha ricevuto il “titolo” di miglior giocatore della Serie A del mese di aprile, come comunicato dalla Lega. Un rinforzo psicologico.

Oggi proverà ad alzare un po’ il ritmo nella rifinitura. Mercoledì, prima del volo per la Germania, aveva sentito fastidio all’adduttore e ha preferito non giocare. Domani sera probabilmente sarà titolare. Almeno così filtra da Trigoria, dove nessuna ventata di ottimismo sarebbe migliore del recupero del calciatore più forte.