La stessa passione, un rito che ritorna

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Corriere Dello Sport (M.Grilli) – Confrontate le immagini in bianco e nero ai lati di questo articolo con quelle che pubblichiamo in alto. Sono entrambe scattate al Tre Fontane, per un allenamento della Roma. Le differenze? Molti occhiali dalla montatura nera, qualche giovane ancora in giacca e cravatta, ai piedi nessuno portava le sneakers. La passione no, era la stessa, a fare da ideale collante a due epoche (di tifosi giallorossi) piuttosto lontane tra loro, ma solo cronologicamente. La foto di sinistra è del gennaio del 1975, ed è riferita ad un allenamento aperto della Roma di Liedholm che proprio in quei giorni aveva stabilito il record di vittorie consecutive, sei (numero aggiornato poi più volte fino all’impresa della squadra di Spalletti, che dieci anni fa arrivò a conquistare undici successi di fila). Quell’anno, con la Lazio campione d’Italia, i giallorossi partirono male per poi infilare – a partire proprio da un derby vinto, 1-0 con gol di De Sisti – una serie di ottimi risultati che la portarono alla fine a chiudere al terzo posto della classifica. Indubbiamente più interessante è comunque quella sopra, che arriva da mezzo secolo fa, dai primi di novembre del 1967. Vista la quantità di tifosi in camicia, malgrado la stagione doveva essere una giornata calda, come quella vissuta ieri, e l’assembramento di cuori giallorossi era per assistere al lavoro della squadra del pirotecnico Oronzo Pugliese, il mitico Mago di Turi (per dare un’idea del tipo, basterà ricordare che Lino Banfi si ispirò a lui, sembra su consiglio di Liedholm, per impersonare Oronzo Canà nel cult “L’allenatore nel pallone 2”) che si stava preparando – da prima in classifica – a sfidare in trasferta la Juventus campione d’Italia. I giallorossi del presidente Franco Evangelisti avevano chiuso la stagione precedente al decimo posto ed erano partiti senza grandi ambizioni.

E invece dopo sei giornate si trovarono a comandare la classifica, alla pari con il Torino. Ci piace pensare che la presenza della folla romanista in quel luminoso giorno abbia regalato una spinta decisiva alla squadra, perché quella Rometta di fine Anni Sessanta si presentò senza paura al vecchio Comunale, il 5 novembre 1967, e fu capace di conquistare con una splendida rete di – sì, proprio lui – Fabio Capello, la vittoria e il primo posto solitario, dato il contemporaneo pareggio dei granata. Poco importa qui ricordare che poi quella Roma non dette seguito allo splendido inizio di stagione e finì per confermare il triste decimo posto dell’anno precedente, vale la pena invece mettere in evidenza che quella trasferta fu forse il primo viaggio organizzato del tifo giallorosso, che quasi riempì una curva con le insegne di numerosi Roma Club, quelli di Garbatella e Testaccio in prima linea. Fu anche srotolato uno striscione – una rarità a quei tempi – che a leggerlo ora fa un po’ tenerezza: «Forza Roma, i giovani come sempre sono con te». Tra due settimane si gioca un altro Juve-Roma, chissà che non sia il caso di bissare un allenamento aperto ai tifosi…

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