Il Messaggero (G. Lengua) – Doveva essere la doppia sfida di Gini Wijnaldum contro la squadra in cui è cresciuto calcisticamente e nella città in cui è nato. Invece, nella gara dell’andata contro il Feyenoord è rimasto in panchina per 45 minuti e in quella di ieri è dovuto uscire per un infortunio a metà primo tempo per un problema al flessore della coscia sinistra.
Mentre il gioco era fermo per un fallo su Cristante, Gini si è accasciato a terra, ha fatto una smorfia di dolore e ha scosso la testa all’indirizzo di Smalling. Il segnare era chiaro, sarebbe dovuto uscire per non rischiare di complicare la situazione. Mourinho ha capito e ha fatto scaldare velocemente El Shaarawy che è entrato poco dopo, bruciandosi un preziosissimo slot per un cambio.
La stagione di Gini rischia di essere da buttare, era venuto alla Roma da esubero del Psg per rilanciarsi nel calcio europeo e invece la frattura alla tibia rimediata in allenamento a metà agosto lo ha tenuto in infermeria per sei mesi facendogli perdere anche il Mondiale in Qatar.
Nel momento migliore della stagione è arrivato un infortunio muscolare che potrebbe lasciarlo a riposo per un paio di settimane frenando il percorso che stava portando avanti con risultati apprezzabile. E il futuro resta comunque un’incognita perché il Psg ha fissato una clausola sul riscatto di 8 milioni che la Roma non è intenzionata a pagare. Tiago Pinto vuole vedere come si comporterà in campo nei mesi che rimangono, ma i segnali non sono incoraggianti.