Corriere dello Sport (R. Maida) – Quattro partite di fila senza concedere neanche un gol, per un totale di imbattibilità di 418 minuti tra campionato ed Europa League. I numeri non mentono mai: qualcosa è cambiato nel modo di difendere della Roma. Parlando di Serie A, nelle prime otto giornate De Rossi aveva incassato 14 reti, alla media di 1,75 a partita. Nelle successive tre Svilar, che in questo campionato ha perso solo una volta nell’ultima serata di Mourinho allenatore (contro il Milan) è uscito dal campo immacolato.
Prima ogni cross laterale diventava un incubo per i giocatori della Roma, adesso l’area di rigore è sempre piena di saltatori ed è preparata alla contraerea. Anche sui calci piazzati, come dimostra il salvataggio doppio di Lukaku su Giroud a Milano: “Abbiamo alzato il livello dell’attenzione. E l’atteggiamento. Diciamo anche che a Coverciano mister Ulivieri ci ha insegnato che non puoi pensare di non prendere gol, ma puoi scegliere come non prenderli. La verità è che stiamo crescendo, anche nella capacità di gestire la palla: questo è un ottimo modo per tenere lontani i pericoli“.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: 26 punti su 33 in campionato erano impossibili da immaginare quando la Roma ha cambiato guida tecnica. Con De Rossi, la squadra è stata per rendimento inferiore solo all’Inter alla voce dei gol segnati (24 contro 26) mentre in termini difensivi complessivi è risalita al terzo posto dietro Inter e Bologna. Anche alcuni episodi fortunati hanno aiutato De Rossi che però nelle partite più dure, Lazio e Milan, ha sofferto complessivamente poco. Significa che la strada dell’equilibrio tattico è stata ormai imboccata.