La Repubblica (F. Ferrazza) – Non ci gira intorno, Alessandro Florenzi, da sempre abituato a dire quello che pensa. A costo di risultare antipatico. “A me piace che ci sia scetticismo intorno alla Roma. Quando parti da vincente e poi fai un pareggio ti uccidono. Dovremo esser bravi a far rimangiare tutte le parole negative che ci vengono dette, dobbiamo far rimangiare tutto quello che dicono i giornalisti e, alle volte, anche i tifosi in mala fede. Dobbiamo esser bravi noi, poche parole, tanti fatti e tanto lavoro”. Polemico, quindi, con le critiche che vengono mosse a squadra e società. E chissà se anche con chi da tempo mostra perplessità sulla possibilità che possa giocare con continuità come terzino destro. “Ma io sono pronto a fare qualsiasi ruolo il mister mi chiederà – spiega a Roma Radio – sperando che non mi toccherà fare il portiere, anche se sono fortissimo pure lì”. Un esterno basso la Roma lo sta cercando, con Spalletti che continua a provare, al momento, Emerson Palmieri in quella posizione. Alternato a Torosidis.
Nella serata di giovedì la squadra è stata a cena al ristorante delle sorelle di Pallotta. Il presidente ha avuto modo di parlare ancora con Manolas assicurando di avere la volontà di andare incontro alle sue esigenze economiche. Pallotta ha poi riabbracciato, insieme a tutta la squadra, Salah. Non sembra invece impaziente di conoscere Szczesny, Alisson, che lavora agli ordini di Spalletti dal ritiro di Pinzolo e spera di poter essere lui il titolare della prossima stagione. «Mi piacerebbe giocarle tutte – sorride il brasiliano – poi dipenderà dal mister decidere, ma io mi allenerò per raggiungere questo obiettivo. Vengo dal Brasile, dove, il portiere è abituato a giocarle tutte. Non mi spavento e penso che ci sarà una concorrenza quotidiana con gli altri portieri». Le gerarchie iniziali saranno legate anche alle condizioni nelle quali si presenterà Szczesny, per il quale non c’è ancora l’ufficialità del ritorno in giallorosso.