La Serie A prende tempo sulla partnership dei fondi. Ma il traguardo è vicino

Corriere della Sera (M. Colombo) – Serviranno le più raffinate doti diplomatiche per placare l’esasperazione dei fondi che, dopo sette mesi di trattative con la Lega, si attendevano che ieri i club approvassero la scaletta e il programma delle scadenze che dovrebbe portare alla chiusura della trattativa per l’ingresso come soci al 10% nella media company. Ma la soluzione dovrebbe essere dietro l’angolo, è necessaria una valutazione più attenta e approfondita prima di mettere la firma all’accordo, che sarebbe una boccata d’ossigeno per tutto il calcio italiano.

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Quella di ieri sarebbe dovuta essere l’alba di una nuova era, con la firma dell’accordo con il consorzio Cvc-AdventFsi, che ha promesso 1,7 miliardi di euro per rilevare una quota di minoranza della società veicolo creata per la gestione e la commercializzazione dei diritti televisivi. Per vincere le resistenze della vigilia manifestate da alcuni club, il consorzio ieri mattina prima dell’assemblea aveva inviato una nuova lettera per ingolosire i presidenti spiegando che si sarebbe reso disponibile a versare subito nelle casse esangui delle società 250 milioni di euro.

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La rassicurazione non è bastata, anzi il tono da aut aut adoperato dai fondi ha irrigidito alcuni presidenti, tra questi naturalmente Claudio Lotito, storico oppositore dell’operazione, e Aurelio De Laurentiis. Andrea Agnelli e Alessandro Antonello, favorevoli all’entrata in scena dei fondi hanno sottolineato la necessità di prendere tempo prima di una svolta storica per la Lega.

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I nodi su cui si è incagliato il dibattito sono legati ai diritti di archivio e alla responsabilità (vale a dire chi debba rispondere in caso di inadempienze). Gli ostacoli sono superabili e negoziabili, a detta di molti. “Le decisioni vanno prese solo se esiste un consenso se non unanime, allargatissimo” ha spiegato il presidente Dal Pino che dopo la pausa pranzo della riunione aveva compreso che sarebbe stato più saggio rinviare a una nuova assemblea, fissata per l’11 febbraio, per la votazione sull’accordo.

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