Il Messaggero (A. Angeloni) – Uomini giusti nel posto sbagliato. Gianluca Mancini e Roger Ibanez oggi soffrono più degli altri. Uomini giusti perché “figli” di Mourinho: Gianluca è il suo secondo capitano e leader poco silenzioso; Roger è “l’animale”, quello che ha sempre protetto nei momenti più complicati.
Uomini giusti per le intenzioni di Mourinho, nonostante li abbia investiti di un compito non adatto alle loro caratteristiche. Col senno di poi, un errore. I due ragazzi in questione, oltre a non essere dei tiratori (di rigore) scelti, erano anche stremati. Mancio aveva fatto pari e patta con assist e autogol, Roger aveva sul groppone la rete fallita, del secondo vantaggio. Il dischetto era il posto peggiore che potesse loro capitare.
Le scelte di José potevano prendere un’altra direzione. Mou aveva tolto, per vari motivi, Dybala, Abraham, Spinazzola, Celik e Pellegrini: tre sono rigoristi acclarati, Paulo, Tammy e il capitano. Mou non se l’è sentita di investire sulle forze fresche come ElSha e Bove, oppure Zalewski, oppure su Belotti, che i rigori li tira da sempre. Forse perché troppo disturbato dallo scarso apporto che i ragazzi in questione hanno fornito durante i supplementari, soprattutto Wijnaldum. I cambi che non hanno spostato il futuro durante la partita, ma potevano ridisegnarlo davanti a un dischetto. Col senno di poi, sì, ma certi dubbi restano.