La Gazzetta dello Sport – «Chiuso», la parola scandita ieri dall’a.d. Beppe Marotta. Si riferiva a due nomi d’attacco che hanno accompagnato questa lunga estate di sospiri: «Argomento chiuso per Schick, argomento chiuso per Keita». Ma si sa, niente è mai chiuso del tutto in questi luoghi e così di sottecchi la Juventus continua a osservare con un certo interesse i due attaccanti.
IL PESO DI PAVEL – La sceneggiatura della telenovela Patrik Schick è ormai un classico: promesso sposo della Signora, è stato mollato sull’altare delle visite mediche, quando è stato scoperto un guaio di salute. Niente idoneità solo per un po’, tutto curabile col riposo, ma è bastato per far saltare il precedente accordo da 30,5 milioni fortemente voluto dallo stesso Patrik: a convincerlo era stato Pavel Nedved, una leggenda per chi è nato a Praga. Come conseguenza, sono poi tornate a tavola Roma e Inter, le altre squadre ingolosite da quel sinistro dolce. Ieri il presidente doriano Massimo Ferrero ha detto la sua sull’ordine di partenza nella corsa: «Posso confermare che la Roma è molto avanti rispetto alle altre pretendenti per Schick». E poi un altro passaggio sottile: «Dell’entourage del giocatore non parlo, non rispondo di cose che non mi riguardano». L’agente in questione, Pavel Paska, patriarca dei procuratori cechi, era stato convocato dalla Roma dopo aver presentato l’offerta da 30,5 milioni (5 subito più un comodo pagamento pluriennale), ma finora non c’è stata alcuna visita. Un pranzo ieri tra Monchi-Baldissoni (d.s. e d.g. giallorossi), e l’avvocato Antonio Romei, braccio destro di Ferrero, non ha sbloccato l’impasse. Anche perché il pallino è nelle mani di Paska che si sta guardando ancora attorno e studia le parti in commedia. L’Inter, ad esempio, è bloccata dal fair play finanziario: il corteggiamento nerazzurro prosegue, Sabatini spinge per il prestito e conta su un gradimento di massima del giocatore, ma non c’è la liquidità necessaria per lo sforzo. Almeno per il momento: una uscita, però, potrebbe dare nuovo slancio economico alla squadra di Spalletti. In questo scenario non è escluso che in futuro la Juve possa rifarci un pensierino: la punta 21enne, che dopo il necessario riposo, ha ottenuto l’idoneità per altri sei mesi, ha ancora un certo feeling col connazionale che fa il vicepresidente a Torino. E potrebbe accontentarsi di stare a Genova un altro anno: la clausola da 25 milioni tornerà in vigore anche la prossima estate. Un’ipotesi che non dispiace a Marotta. Inter, Roma e, soprattutto, Samp hanno altre idee in merito.
DIPLOMAZIA KEITA – La «chiusura» su Keita prelude un no: l’ha pronunciato giorni fa il presidente Lotito preoccupato dal rischio di perdere a zero il suo gioiello il prossimo anno. Troppo pochi per lui i 15 milioni dell’offerta bianconera, alla luce soprattutto di proposte molto più cospicue di Napoli e Milan. Ma, come spesso succede, è la volontà del giocatore a pesare: Keita ha fatto recapitare un nuovo certificato medico di sette giorni per stress e vede solo e soltanto bianconero. Nella peggiore delle ipotesi rischia un anno da separato in casa, non una novità in casa Lazio, ma confida nella diplomazia del suo agente Antonio Calenda. La sua vicenda si intreccia, però, a quella di Juan Cuadrado: è stato dichiarato incedibile dalla Juve, ma farebbe al caso della Roma. Se il colombiano dovesse alla fine lasciare (costo 30 milioni), a quel punto ci sarebbe un buco da riempire nell’attacco Juve e Keita sarebbe l’incastro del puzzle. Inevitabile a quel punto che, per convincere Lotito, la cifra dell’assegno venga alzata. Anche in questo caso, insomma, la faccenda è chiusa, ma non chiusissima.