La rosa va rifondata già a gennaio

Corriere dello Sport (U. Trani) – La Roma che non ti aspetti. No, non è così. Vista affondare pure a Como, umiliata al Sinigaglia, è proprio quella che ti aspetti e che stiamo raccontando dall’inizio di questa stagione. Nessuna sorpresa, dunque, nonostante la breve striscia positiva con i due successi consecutivi contro il Lecce e il Braga, non match da Champions e da prima serata ovviamente.

Eccola, insomma, la Roma. Quella che da quindici partite, comprese quattro di Euroleague tra l’edizione di quest’anno e quella precedente, non riesce a vincere in trasferta; che è dodicesima in classifica e che è sempre vicinissima alla zona retrocessione, cioè al terzultimo posto, appena due punti più del Cagliari e che ha già perso 9 partite in quest’annata su 22, soprattutto 8 in campionato.

La stagione è compromessa, ma al peggio, a quanto pare, non c’è mai fine. Cambiano gli allenatori, con Ranieri siamo al terzo, non i risultati. I numeri che accompagnano i giallorossi sono inequivocabili. Hanno battuto solo il Venezia, senza meritarlo, delle ultime cinque in classifica, pareggiando a Cagliari e Monza e perdendo a Verona e Como. C’è, dunque, solo da vergognarsi.

Deve saperlo chi va in campo e anche chi, spendendo più di 120 milioni, ha allestito questa rosa che è inguardabile. Più che incompleta – numericamente gli interpreti non mancano – è sgrammaticata. Ghisolfi è come se avesse riempito la busta della spesa senza guardare che cosa ci metteva dentro.

La Roma, irritante al Sinigaglia proprio come in altre esibizioni, è da bocciare tecnicamente, tatticamente e – non è una novità – psicologicamente. Ha concluso nello specchio della porta solo una volta, punizione telecomandata dei Dybala nel primo tempo, facile per Reina. Il Como ha tirato diciotto volte delle quali sette per spaventare Svilar, l’unico giallorosso sufficiente in questo viaggio sul lago. Il resto della squadra è evaporata. Flop di gruppo.

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