La Roma torna a testa alta da Napoli, resta quinta e continua a sognare

Il Tempo (A.Austini) –  Un punto per l’Europa, con tanti rimpianti Champions. La Roma pareggia nel finale a Napoli una partita che ha provato a vincere più dei rivali, come se fosse lei a giocarsi lo scudetto, senza riuscire ad accorciare sulla Juventus quarta. Il gol di El Shaarawy fa un po’ di giustizia in una gara che altrimenti sarebbe passata alla storia soltanto come l’ennesima sfida segnata dalle decisioni dell’irritante arbitro Di Bello, con cui i giallorossi non vincono ormai da dieci partite di fila. Il sorriso di Mourinho dopo il rigore neanche considerato dal fischietto di Brindisi, per un contatto Meret-Zaniolo su cui si può quantomeno discutere, è la fotografia del sentimento romanista verso questo arbitro sgradito sin dalla designazione.

Alla fine dei 45’ la vera differenza la fa il rigore da «nuovo calcio» assegnato da Di Bello su chiamata di Di Paolo al Var. E qui emerge l’ennesima contraddizione del protocollo che ognuno interpreta a modo suo. L’arbitro in campo giudica il contatto con il corpo tra Ibanez e Lozano e fa proseguire, poi al replay decide di assegnare il penalty per il «calcetto » del brasiliano all’attaccante del Napoli.

A inizio ripresa lo Special One manda dentro Mkhitaryan per Cristante ammonito. Col passare dei minuti la Roma guadagna metri e Abraham si divora l’occasione del pareggio su un cross perfetto di Karsdorp. Il Napoli punta solo a gestire il vantaggio e non sa farlo, ci prova con qualche tiro centrale. Spalletti deve correre ai ripari sostituendo Lobotka, l’ammonito Lozano e Fabian con Zielinski, Demme ed Elmas. Ma sono i cambi di Mourinho a dare la scossa alla gara, con El Shaarawy che segna il meritatissimo pareggio al 91’ dopo il velo di Felix e il tacco di Abraham. Ci sono altri sette minuti di recupero e sono solo i giallorossi a provarci, ma le speranze si spengono sul colpo di testa centrale di Pellegrini. Finisce 1-1, la Roma resta al quinto posto con la Fiorentina a -2 che deve recuperare una gara. Sabato c’è un’altra trasferta in casa dell’Inter, da giocare senza Zaniolo squalificato, prima della semifinale d’andata di Conference col Leicester. Con l’energia mostrata ieri al Maradona, si può sognare ancora.

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