Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Allo stadio col “nemico”? La Roma sta chiudendo l’accordo con lo sponsor, che manca della maglia dopo il disastro DigitalBits che ha colpito anche l’Inter (ora con Paramount). Soldi importanti – 7-8 milioni a stagione – per una società sotto Financial Fair Play, come Mourinho ripete a ogni conferenza stampa. Dove è, allora, il problema?

Il fatto è che chi offre di più, e alle condizioni più vantaggiose in quanto a bonus per arrivare alla cifra massima, è l’ente del turismo dell’Arabia Saudita e che sulle maglie di Lukaku & Co., dovrebbe comparire la scritta “Visit Riad” o “Experience Riad“. La capitale saudita è la rivale di Roma per l’organizzazione di Expo 2030 e la campagna elettorale si concluderà il 28 novembre, quando i 179 stati membri del Bie decideranno la sede. Poiché la Roma tratta quotidianamente con il Campidoglio, anche e soprattutto per il nuovo stadio di proprietà a Pietralata, c’è chi ha visto la mossa come uno sgarbo, con basso livello di gradimento in Comune.

Verità? Leggenda metropolitana? Business is business, ma in questo caso con regole precise. Primo: sarebbero stati i sauditi a cercare la Roma e non viceversa. Secondo: lo sponsor comparirebbe sulle maglie solo dopo la scelta della sede dell’Expo e non prima. Terzo: hanno offerto anche Turkish Airlines e American Airlines, ma in modo assai meno convincente.