Corriere dello Sport (R. Maida) – La partenza sembra in salita. Non solo per colpa dei problemi organizzativi che hanno fatto saltare la tournée coreana costringendo la Roma a rivedere i programmi dell’estate. Programmi ancora nebulosi, tra l’altro. L’avvio è complicato per i problemi disciplinari che la squadra e lo staff tecnico si portano dietro dalle ultime partite della scorsa stagione. José Mourinho ha incassato una squalifica di quattro giornate dall’Uefa per aver inveito contro Taylor, l’arbitro della finale contro il Siviglia che è stato addirittura confermato nel salotto dei migliori direttori d’orchestra. Quindi in Europa League se il ricorso presentato dal club non si rivelasse efficace, potrebbe andare in panchina a novembre, alla quinta giornata del girone.
Ma anche in Italia i segnali non sono concilianti. Ieri, dopo un rinvio, il tribunale federale nazionale si è riunito per giudicare sul deferimento dell’allenatore che aveva aspramente criticato l’arbitro Chiffi dopo Monza-Roma dello scorso 3 maggio. La sentenza è attesa in giornata. La Roma, attraverso l’avvocato Conte, aveva proposto alla procura federale un patteggiamento che prevedesse il pagamento di un’ammenda ma il giudice ha giudicato non congrua l’entità della sanzione economica. In più la procura chiedeva che Mourinho si scusasse per le frasi irriguardose. E Mourinho non ha ritenuto giusto scusarsi, perché le sue lamentele non mettevano in discussione l’onestà dell’arbitro. Ha solo firmato una lettera “chiarificatrice”. Oggi capiremo se la Roma, che è stata pure deferita per responsabilità oggettiva, sarà multata insieme all’allenatore che di suo rischia una squalifica.