La Gazzetta dello Sport (G.B.Olivero) – Per vincere la partita è bastata mezzora di Roma. Fonseca ha scelto di non fare soltanto un robusto turnover, ma di presentare una squadra completamente diversa rispetto a quella vista contro il Benevento. Nove titolari diversi, difesa a tre con Jesus che non scendeva in campo dal 25 settembre del 2019 e non cominciava dal primo minuto dal 25 agosto dello stesso anno. Non rotazione, ma rivoluzione con esiti facilmente prevedibili. Nella ripresa il portoghese è intervenuto e ha ottenuto la vittoria che mette in discesa il cammino europeo. Lo Young Boys, rispetto all’impegno di campionato, ha cambiato soltanto il portiere e due giocatori di movimento. Un’interpretazione della partita scolastica, lineare e ben eseguita. Il rigore che ha sbloccato la gara è stato un gentile omaggio dell’arbitro, ma il vantaggio degli svizzeri è stato uno specchio abbastanza fedele di quello che si è visto. La Roma non ha mai tirato in porta e l’attacco si è affidato a qualche sortita di Perez. L’impegno per i giallorossi non è mancato, ma era come se ognuno corresse per i fatti propri. Ad inizo ripresa la svolta con l’inserimento prima di Spinazzola e poi di Dzeko, Veretout e Mkhitaryan. La Roma è tornata ad essere una squadra e sono arrivati i gol di Peres, imbucata di Dzeko, e di Kumbulla, cross perfetto di Mkhitaryan.