Il Giornale (M.Di Dio) – Una notte da ultima chiamata europea per la Roma. Servono almeno due gol, senza incassarne nessuno (un’impresa quotata 12,50 sul tabellone Microgame come riferisce Agipronews), per non salutare la competizione già agli ottavi. Insomma, un ribaltone riuscito ai giallorossi solo sette volte su 30 precedenti (due su 12 in Uefa/Europa League, come l’analogo nella stagione 1988-89: 2-4 all’andata, 2-0 al ritorno contro il Partizan Belgrado). «Abbiamo il 60 per cento di possibilità di passare, lo dico per caricare la squadra perché sono convinto che i miei giocatori saranno delle stelle», così Spalletti. L’Olimpico sarà ancora semivuoto (difficilmente si arriverà a 35mila tagliandi staccati nonostante l’aiuto di Sky con sconti per i suoi abbonati) ma ci sarà uno spettatore d’eccezione, il patron James Pallotta. Che in questi giorni a Londra sta pianificando il futuro del club – insieme al consulente esterno Franco Baldini, ha incontrato il possibile futuro ds giallorosso Monchi, ora al Siviglia e corteggiato dal Real – e domani, dopo il match, vedrà il tecnico giallorosso. «Non ho nulla di particolare da dirgli, lo ascolterò e basta. Di mio devo solo portare a casa i risultati», ha sottolineato Spalletti che vuole capire i programmi del club per proseguire il suo rapporto con la Roma.
Anche se un’eliminazione prematura dall’Europa League potrebbe accelerare il divorzio. Il turnover di Palermo ha rigenerato i calciatori chiave della truppa e la rimonta (difficile, ma possibile) passa dalla loro condizione fisica e mentale. Spalletti ha solo un’emergenza esterni – Bruno Peres ed Emerson hanno problemi muscolari ma sono stati convocati, forse giocherà uno dei due – e potrebbe cambiare modulo tornando al 4-2-3-1 con un ballottaggio Perotti-El Shaarawy (il primo è recuperato ma forse non ancora al top per partire titolare). Chi non salterà l’appuntamento è Edin Dzeko, che nella notte di Lione era rimasto a secco (per la quarta gara di fila) salvo poi ritrovare il gol nei 26 minuti giocati a Palermo. Quando non segna il bosniaco, la Roma fatica a far risultato: è accaduto solo 4 volte su 18 mentre nelle 20 in cui Dzeko è entrato nel tabellino marcatori, i giallorossi hanno sempre vinto tranne che con la Samp a Genova. L’attaccante, che ha già 30 reti stagionali all’attivo in 40 gare, insegue i record dei bomber giallorossi: Totti – che non può essere l’alternativa del bosniaco perché fisicamente non può reggere 90 minuti da falso nove – arrivò a 32 nel 2007, Manfredini a 34 nel 1961. «Abbiamo perso il primo tempo, siamo forti ma dobbiamo dimostrarlo in campo», così Dzeko.