Corriere della Sera (L. Valdiserri) – La partita delle tante domande dà una risposta sola: la Roma scivola sempre di più in classifica, perdendo terreno con l’ennesimo gol preso nel finale che costa un altro pareggio, questa volta contro il Chievo. Il 5° posto, adesso, è davvero lontano dalla vetta (-6 dall’Inter) e i distacchi dalla zona Champions crescono di giornata in giornata. Tra campionato e coppe Garcia ha vinto una partita nelle ultime 9 (6 pareggi e 2 sconfitte) contro il derelitto Genoa.
Detto questo, via ai quesiti. È possibile prendere gol da Dainelli e Pepe nella stessa partita? Che fase difensiva ha una squadra che ha già incassato 21 gol in campionato e 16 in Champions League? Che lavoro fa un d.s. che, a fronte di certi numeri, continua a trattare solo esterni d’attacco? Qual è la preparazione atletica, affidata a un guru scelto personalmente dal presidente James Pallotta, di un gruppo che in campionato ha subito 9 gol nell’ultimo quarto d’ora, che sono costati 7 punti: in particolare, dal 21 novembre, 2 persi a Bologna con il rigore di Destro, 2 a Torino con il rigore di Maxi Lopez, 2 ieri con la punizione di Pepe? Perché gli infortuni muscolari (ieri Salah al flessore della coscia destra) sono già 13? Può una squadra costruita per lo scudetto far entrare dalla panchina due bambini del ‘97 e del ‘98 (Lorenzo Di Livio, figlio d’arte, e Tumminello) e un difensore centrale messo a centrocampo (Gyoember)?
Ieri non sono mancati gli alibi a Garcia: ha dovuto rinunciare a tutto il centrocampo titolare (De Rossi non ha recuperato dalla distorsione alla caviglia destra, Pjanic e Nainggolan erano squalificati) e pure alle riserve (Keita e Uçan infortunati, Strootman lungodegente); ha subito il 3-3 per la prima decisione importante della goal line technology che fino a questo campionato non c’era; aveva una panchina da torneo di Viareggio; Manolas, sempre tra i migliori, ieri ha sbagliato tutto. Però sono troppe le occasioni sprecate in questo campionato e prende sempre più piede l’impressione di una stagione a rischio fallimento. Sabato sera, contro il Milan, sarà una partita tra due squadre tristi, dove gli allenatori sono stati depotenziati ancor prima che iniziasse il campionato.
La Roma recupererà i centrocampisti, ma dovrà inventarsi l’attacco. Salah è out, Totti potrà al massimo fare mezzora, Dzeko è squalificato (ma la società farà ricorso). L’unica consolazione è la crescita del baby Umar Sadiq, classe 1997, che ieri ha segnato il suo secondo gol in 119’ di serie A. Il particolare più preoccupante è che la Roma ricade negli stessi errori contro qualsiasi avversario, sia che in campo ci siano i titolari o i ricambi, i troppi vecchi o i giovani senza esperienza. I giallorossi avevano la gara in pugno sul 2-0, ma hanno subito gol al 44’ p.t., e di nuovo nella ripresa sul 3-2, ma sono crollati nel finale. Non ha aiutato la sostituzione di Sadiq con Gyoember, mentre Maran ha indovinato l’ingresso di Pepe. Al resto ci ha pensato la goal line technology…