La Roma rimedia agli errori con la rivoluzione dei prestiti

Il derby più veloce di sempre, mai così presto dall’inizio del campionato, ha fatto capire tante cose. La Lazio potrebbe star bene così, la Roma invece no. Il mercato dei biancocelesti è infattti chiuso da tempo con un operazione importante in entrata (Lazzari) e molto logico per quanto riguarda le cessioni e l’ampliamento della rosa. La Roma si è resa conto in extremis dei limiti della propria rosa trovandosi costretta a concludere delle operazioni, anche importanti, negli ultimi giorni di mercato e che si presenterà dopo la sosta con una squadra del tutto nuova. Gli utlimi arrivi sono acquisti importanti e che fanno capire che Manolas ed El Shaarawy erano sostituiti in teoria ma non nei fatti. Altro problema dei giallorossi riguarda il ritiro a Trigoria, effettuato da Fonseca senza la rosa attuale e con molti giocatori che sono stati ceduti come Nzonzi, Defrel, Olsen, Karsdorp e per ultimo Schick. Sulla bonta delle operazioni parlerà il campo. Il quarto posto, vista la volontà di Pallotta di andare un autofinanziamento, è fondamentale per fare un calciomercato di un certo tipo. Il progetto disegnato dal direttore sportivo Petrachi nella prima conferenza stampa, ovvero quello di mettere un forte senso d’appartenenza alla base di una squadra ambiziosa, sembra essere cambiato per far spazio ad un instant team. Infatti la Roma potrebbe avere in campo contemporaneamente in futuro tre prestiti (Smalling, Mkhitaryan e Zappacosta) un leader come Kolarov in scadenza di contratto e i due giocatori d’attacco Dzeko e Kalinic con rispettivamente 34 e 32 anni al termine del campionato. Alla terza giornata perciò, che si terrà all’Olimpico contro il Sassuolo, è davvero come se cominciasse il cammino della Roma, aspettando di vedere se tutte queste operazioni dell’ultimo momento potranno rivelarsi utili nel giro di poco tempo. Lo riporta il Corriere della Sera.

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