La risposta è nitida nella notte al Bentegodi: la Roma avanza con il fisico e la qualità. E, senza sbandare sotto la pioggia, rimane in piena corsa per la zona Champions con il 3° successo di fila dopo quelli contro il Brescia e il Basaksehir. Il 3-1 contro il Verona è il più sofferto, ma al tempo stesso il più significativo. Vittoria di personalità e di sostanza che permette ai giallorossi di tenersi stretto il 4° posto e di restare in scia della Lazio terza. Fonseca ha dunque ragione a insistere sui suoi fedelissimi e conferma per dieci-undicesimi la formazione schierata giovedì a Istanbul. L’unica novità è Under a destra per lo squalificato Zaniolo. Mossa, dunque, obbligata, sulla corsia dove Santon conserva la maglia da titolare. Il terreno del Benteigodi è bagnato dalla pioggia insistente e quindi scivoloso. Pellegrini, pur perdendo l’equilibrio, riesce a verticalizzare di sinistro (8° assist stagionale) per Kluivert che, lasciando sul posto Rrhamani, tocca di piatto tra le gambe di Silvestri per il vantaggio. La Roma, però, stacca improvvisamente la spina, come se si accontentasse e comincia a sbandare, soffrendo le iniziative di Lazovic e Zaccagni. Kluivert si addormenta in area e Faraoni, solo davanti a Pau Lopez, pareggia incrociando di testa. La Roma resiste, ma fatica a riprendersi l’iniziativa. E, davanti a Pau Lopez, la difesa si distrae anche nel gioco aereo: palo esterno di Rrhamani. L’unica giocata di Under al Bentegodi è preziosa: nuova verticalizzazione, segreto dell’efficacia giallorossa, con l’imbucata in area per Dzeko, atterrato da Gunter. Rigore trasformato dallo specialista Perotti (13° marcatore stagionale) prima dell’intervallo. Il Verona non riesce a spingere più con continuità. La Roma ne approfitta e comincia a gestire il match. Juric inserisce Veloso e subito dopo fa entrare pure Salcedo e Pazzini ma la situazione non cambia, anzi. Nel recupero infatti arriva il tris di Mkhitaryan su assist di Perotti. Lo riporta Il Messaggero.
