Il Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Sembrano due punti persi – soprattutto pensando allo stato di forma del Bologna e dell’Atalanta — e invece quello della Roma a Lecce è un punto guadagnato. I salentini hanno tirato 27 volte contro 10 (6 volte in porta contro 3) e creato molte più occasioni da gol dell’avversaria: Piccoli, Dorgu (a porta spalancata), Sansone, Banda (provvidenziale Svilar) e Oudin (parte alta della traversa) per il Lecce; Angelino (bello schema su punizione) e Aouar (assist geniale di El Shaarawy, gran parata di Falcone) per la Roma.
De Rossi però può lamentarsi dell’arbitraggio di Marcenaro che nella ripresa ha negato una chiara punizione dal limite dell’area (fallo di Pongracic su Lukaku) ma soprattutto un ancor più netto calcio di rigore per il tamponamento di Falcone su Zalewski. A fine gara, il tecnico si è lamentato con signorilità: “Mi piace un calcio dove questo non e rigore, ma non lo deve essere mai. A Firenze, contro di noi, ne è stato dato uno per una minima trattenuta di maglia”. L’episodio è stato clamoroso, anche se non può cancellare tutte le sofferenze dei giallorossi in campo.
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