La Roma domenica sera facendo parlare solo Francesco Totti ha fatto centro. Dalla «vergogna» dell’Olimpico al silenzio di Milano, dove ieri il dirigente giallorosso ha ritrovato Rocchi. «Tutto chiarito», ha sorriso il fiorentino. Francesco, però, gli ha mostrato il telefonino: «Guarda qui». In foto lo sgambetto di D’Ambrosio a Zaniolo. Ma, ricevendo il premio alla carriera dall’Aic ha elogiato il sistema arbitrale: «L’Italia ha i più forti del mondo. Rocchi il migliore, ma dell’anno scorso...». Ha quasi assolto l’arbitro, ma il Var Fabbri no. Si è insomma ripreso il ruolo, interpretato spesso in proprio, di difensore della Roma. Più che dirigente, davanti alle telecamere, eccolo giocatore. Simpatico ed efficace. È tornato in campo, pure standone ormai fuori: «Vado nello spogliatoio, perché penso di capire certe cose meglio degli altri dirigenti». Come riporta Il Messaggero, la Roma però è a -5 dal Milan quarto e -9 dall’Inter terza. Di Francesco non cerca alcun alibi per l’andamento lento. Nessun pianto: il 7° posto, i 20 punti in 14 match e i 12 in meno di un anno fa non dipendono dai black out inconcepibili del Var. Gli errori del tecnico restano, come quelli di mercato del ds e quelli strategici della società. Ma la tecnologia deve essere uguale per tutti.