Il Tempo (A. Austini) – Potrebbe essere il primo passo della “de-americanizzazione” giallorossa: addio Nike, le maglie della Roma non avranno più il celebre baffo dal 2021 in poi. Mentre si infittiscono le trame per la cessione della società, ieri mattina è arrivato l’annuncio della risoluzione anticipata del contratto con lo sponsor tecnico made in Usa, che comunque fornirà il materiale per la prossima stagione. Da anni Pallotta e i suoi manager erano scontenti del contratto con Nike e Nike stessa si è accorta che la partnership con la Roma frutta meno rispetto alle previsioni. Si è deciso di lasciarsi dunque senza troppi rimpianti. È appena iniziata dunque la ricerca a un nuovo sponsor tecnico: Adidas sarebbe la soluzione ideale, ma non vanno scartati i vari New Balance, Under Armour, Puma e Umbro. Chi paga di più produrrà le maglie del futuro, ma c’è la concreta possibilità che per l’annata 2021-22 la Roma scenda in campo con divise senza logo: qualsiasi sarà il prossimo sponsor tecnico, serve accordarsi con 6-8 mesi di anticipo rispetto all’inizio della stagione. Il prossimo sarà anche l’ultimo con Qatar Airways come main sponsor, ma si punta al rinnovo. Una questione di cui probabilmente si dovrà occupare il nuovo proprietario. Aspettando il rilancio di Friedkin, Pallotta ha almeno altri 2-3 tavoli aperti da settimane. Il misterioso gruppo sudamericano con base in Uruguay è un’opzione presentata da Baldini. Intanto dal Kuwait è arrivata la smentita di Fahad Al Baker, uomo d’affari che aveva annunciato una bozza d’accordo per l’acquisto di un club italiano quotato in Borsa. E tutto ha fatto pensare alla Roma, visto che da tre mesi esiste un’ipotesi che porta al fondo sovrano del Kuwait, partorita dal mondo politico: fino ad oggi, però, nessun passo concreto. E c’è almeno una terza nuova pista, ancora top secret.