Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Ieri è stato «buongiorno», visto che l’allenamento a Trigoria era previsto in mattinata. Quando la seduta sarà al pomeriggio, allora, sarà «buonasera». Francesco Totti si è allenato con il gruppo, ma il rapporto con Luciano Spalletti è quello delle ultime ore, quelle dell’esplosione del caso. C’è chi parla di lungo chiarimento, ma così non è stato. Il motivo è semplice: quello che Totti e Spalletti avevano da dirsi se lo sono già detto. E poiché ci sono le registrazioni, per una volta, non si potrà dare la colpa ai giornalisti che vogliono destabilizzare un ambiente da Mulino Bianco. Spalletti, domenica sera, dopo il 5-0 al Palermo, ha parlato con chiarezza chirurgica: «La società sa che qualsiasi cosa vada a chiedere Francesco, io sto dalla sua parte. È giusto che faccia quello che vuole. Se vuole continuare a giocare, deve farlo e io qualche partita gliela faccio anche fare. Gli ho messo a disposizione qualsiasi ruolo accanto a me. Dietro la sua personalità, con il suo carisma, a Roma si può fare qualsiasi cosa. E gliel’ho detto: vuoi fare Giggs? Lo farai. Vuoi fare Nedved? Fallo. Vuoi fare il calciatore? Fallo. Ma siccome devo tirare su le sorti di una squadra, non posso concedergli nulla».
In pratica, Totti può fare tutto nella Roma, tranne quello che vorrebbe davvero fare. Francesco è amareggiato per la punizione subita: non avrebbe mai immaginato che qualcuno potesse mandarlo via da Trigoria poche ore prima di una partita. Si è commosso quando una parte dell’Olimpico, quella che non manca mai una partita, si è schierata dalla sua parte, ma sa che sono tanti quelli che lo vedono come un problema e non più come una meravigliosa risorsa. «La gratitudine nel calcio non esiste», ha detto Roberto Baggio, e Totti se ne sta accorgendo sulla sua pelle. Sui social media, tanto odiati da Umberto Eco, sono molti di più gli adoratori di Spalletti. Le percentuali dei sondaggi sono sorprendenti, almeno per chi credeva che l’amore tra Totti e Roma fosse eterno: il 70% pensa che la decisione di togliere Totti dai convocati sia stata giusta. In molti forum c’è più rispetto per il capitano giallorosso da parte di tifosi di altre squadre, ancora ammirati della fedeltà a una sola maglia. La situazione è paradossale. Tra i commenti di un sito, romanista al 100%, c’è un post che dà del «laziale» a Totti.
In altri tempi avrebbe scatenato la lapidazione telematica, adesso ha ricevuto un certo sostegno. È una Roma tutta nuova. Difficile da maneggiare, come lo striscione contro la società che è apparso sui cancelli della curva Sud ma che i gruppi storici non riconoscono loro. È un Truman Show, dove il d.g. Mauro Baldissoni dice a Mediaset Premium che «il caso Totti non è mai esistito» e i canali ufficiali della società pubblicano a manetta foto di un allenamento «toda joia, toda beleza». Ci sta: la Roma viene da 5 vittorie, il terzo posto è vicino. Sono passati i tempi in cui la stragrande maggioranza dei tifosi della Roma si tappava il naso davanti alla decisione della Juve di liberarsi di Alex Del Piero come un ferrovecchio. Ma da allora la Juve ha vinto a raffica e a qualcuno è venuta l’idea che potesse essere la strada da seguire.