Quando il mare è in tempesta, tocca ai comandanti prendere il timone e portare in salvo la nave. E se Garcia è l’uomo che deve navigare fuori dalle acque turbolenti la Roma, Totti e De Rossi sono quelli che devono aiutarlo a condurre il gruppo in salvo. Lontano dalle polemiche e dalle oscurità, vicino a quella scialuppa di salvataggio che non è altro che la sosta, dove la Roma può recuperare energie e brillantezza come prima del periodo nero (4 sconfitte nelle ultime 8 partite, con soli due successi contro Chievo e Cesena). Tra l’altro, per Totti e De Rossi quella contro il Torino non potrà mai essere una partita normale, una come le altre. Per motivi affettivi, ma non solo.
LA PRIMA VOLTA De Rossi contro i granata ha segnato il suo primo gol in Serie A, era il 10 maggio del 2003, con una staffilata da 25 metri che non lasciò scampo a Sorrentino. Quello era un Torino in cui giocava anche Federico Balzaretti, da quando è a Roma uno dei migliori amici di Daniele.
E quello è anche l’unico gol che Capitan Futuro ha segnato in carriera ai granata, lui che proprio in questi giorni va a caccia del gol numero 50 con la maglia giallorossa (in assoluto, tra campionato e coppe). Nel giorno in cui la Roma rischia di fare il suo minimo stagionale di spettatori paganti, segnare potrebbe essere un bel modo per festeggiare la ricorrenza e mettere a tacere ogni piccola polemica. Già, perché anche mercoledì scorso, a Monaco di Baviera, alla fine De Rossi è tornato sul suo rapporto con la tifoseria giallorossa e il fatto che qualcuno si dimentichi troppo spesso che è un «figlio di Roma». «È un onere che devo sopportare e con cui convivere, ma è un discorso lungo — ha detto il centrocampista — Mi dispiace sapere che una parte della tifoseria mi sopporta. All’inizio ero un po’ il figlioccio di tutti, poi qualcosa si è rotto, per mille motivi. A 31 anni riesco a conviverci in maniera migliore di prima». Non sarà certo un gol in più a far cambiare idea a quel qualcuno né, eventualmente, le cento presenze in azzurro (traguardo che potrebbe toccare con Italia-Croazia). Ma una prestazione delle sue, da leone, potrebbe aiutare. Anche in un habitat diverso come il mare in tempesta.
La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese
FRANCESCO TRA CUORE E GOL Anche Totti ha un pezzo di cuore legato al Torino. Il 13 maggio 2007, alle 4.25, nacque infatti Chanel, la figlia di Francesco. Nonostante la nottata in bianco, Totti decise di andare ugualmente in campo poche ore dopo, quando all’Olimpico c’era proprio il Torino di De Biasi, che passò con un gol dell’ex Muzzi. Quel Torino a cui Totti ha segnato in tutto 5 gol in 12 partite, tra cui quello meraviglioso del gennaio 2002, quando con la suola mandò a vuoto Bucci e poi insacco di destro, eludendo anche l’intervento di Delli Carri. Il capitano giallorosso domani tornerà dopo la prestazione in chiaroscuro di Napoli e la panchina di Monaco. La voglia è quella di sempre, la forma anche pian piano sta tornando. E visto che anche Iturbe ha alzato bandiera bianca («Mi sento ancora una pippa per quello che sto dando», ha detto l’argentino a Roma Radio), toccherà proprio a lui guidare la truppa fuori dalla tempesta. A lui e De Rossi, i figli della Capitale, quelli a cui domani si aggrapperà la Roma per tornare a vincere.