Pagine Romaniste (Alessio Nardo) – Sofferti, ma per questo ancor più importanti. La Roma raccoglie i tre punti in palio nel match contro il Genoa dapprima sbloccando il risultato e amministrando la situazione, poi regalando il 2-1 di Lapadula e soffrendo nella parte conclusiva dell’incontro. Il punteggio finale è oro per la classifica dei giallorossi, che raccolgono il 12° successo interno di fila in Serie A contro il Grifone, a secco di punti all’Olimpico addirittura dal 9 gennaio 1994: 1-1 con reti di Skuhravy e Cappioli.
9 CLEAN SHEET ESTERNI, SOLO 5 IN CASA – Sul piano difensivo, la Roma si conferma paradossalmente più solida in trasferta che in casa. Da ieri sera, infatti, i gol subiti all’Olimpico in campionato sono il doppio (18) di quelli incassati lontano dalle mura amiche (9). Non solo, se in campo esterno la formazione capitolina è riuscita a mantenere ben 9 volte la porta imbattuta su 16 gare totali (contro Atalanta, Benevento, Milan, Torino, Chievo, Verona, Udinese, Crotone e Lazio), in casa ciò è riuscito solo in 5 occasioni su 17 (con Verona, Crotone, Bologna, Cagliari e Torino). Dati in netta controtendenza rispetto alla Champions League, che vede i giallorossi ancora senza reti al passivo in 450’ disputati in gare interne. Gianluca Lapadula è il quarto giocatore, nel torneo in corso, a segnare alla Roma sia all’andata che al ritorno. Era già toccato a Vecino dell’Inter, Insigne del Napoli e Simeone della Fiorentina.
CENGIZ FA 7 IN STAGIONE – Toh, chi si rivede. Cengiz Under ritrova il fiuto del goleador a distanza di un mese e mezzo dall’ultimo guizzo in maglia romanista: 3 marzo, provvisorio 1-1 al San Paolo di Napoli. Il turco fa 7 in stagione (agganciato Diego Perotti al 3° posto della classifica dei bomber giallorossi) e 6 in campionato nell’arco di 1065’ disputati, confermandosi il calciatore della rosa di Di Francesco con la miglior media realizzativa in Serie A: un gol ogni 178 minuti. Uno ogni 190 invece per Edin Dzeko, autore di 14 reti nell’arco di 2665’. Mini-astinenza per il bosniaco, a secco (Champions esclusa, ovviamente) dal 31 marzo, definitivo pari al Dall’Ara di Bologna, e all’Olimpico addirittura dall’11 febbraio, nel 5-2 al Benevento. Prosegue il lungo digiuno interno di Stephan El Shaarawy, a bocca asciutta in gare casalinghe dal 31 ottobre. Ossia, dalla magica serata della doppietta al Chelsea in Champions League.