La Roma ha trovato il suo Abraham

Il Messaggero (U. Trani) – È la notte di Abraham, subito titolare all’esordio chic. Da applausi per lui e i compagni. Spallata alla Fiorentina e via: 3-1. Mourinho ha fretta e lancia l’erede di Dzeko. Sa quanto pesa l’investimento dei Friedkin. In campo e fuori. Gli occhi sono puntati sui primi passi del nuovo pivot. Sono quelli dell’allenatore e dei compagni, essendosi allenato a Trigoria da solo da mercoledì. Corre elegante. Chi si aspetta il centravanti potente, scopre che anche lui ha il tocco raffinato. Quando riparte e scappa, fa il vuoto. Velocità e strappo. Su lancio di Ibanez, va in fuga e salta pure Dragowski che lo stende fuori area. Rosso diretto di Pairetto, forse severo: Tammy, più che la porta, ha la pruta verso la bandierina del calcio d’angolo. La Fiorentina è in inferiorità numerica dopo 17 minuti.

La Roma, pure se compatta, deve ancora scegliere lo spartito ideale. Ma i tifosi si gustano Abraham: finta in area sul cross di Karsdorp per il tiro di Pellegrini. Quasi gol. C’è solo da aspettare. Assist da rifinitore per Mkhitaryan tenuto in gioco da Milenkovic e gol del vantaggio: 5 reti di fila in 5 giornate di Serie A. Zaniolo cerca il raddoppio, Bonvaventura il pari, respingono i portieri. La fisicità di Abraham e il timbro di Mourinho. Che carica la squadra anche quando rimane in 10 con l’espulsione di Zaniolo. Il centravanti inglese dopo poco colpisce la traversa su un bel colpo di testa. Poi ancora un assist, dopo lancio di Mkhitaryan per Veretout. Di nuovo attesa, ma il gol è valido. È il momento della standing ovation. Dentro Shomurodov che, appena entrato, offre l’assist per la doppietta di Veretout. Il Gran Premio del campionato è appena iniziato e la Roma accelera la partenza.

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