La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – La strada per il divorzio sembra segnata, così come pare certo che le pretendenti non manchino. Si va dalla Juventus – che sembra l’approdo preferito per Karsdorp e la famiglia – al Marsiglia, dal Lione alla Turchia fino al Feyenoord, club in cui è cresciuto.
Ma c’è un’altra certezza che anima la Roma. È vero che la dirigenza fino a questo momento ha fatto di tutto per ricucire lo strappo con José Mourinho, colui che lo aveva accusato di “tradimento”. Ma dinanzi all’evidenza che non è solo l’allenatore arrabbiato col giocatore per la sua presunta mancanza di professionalità, bensì anche Karsdorp arrabbiato con il tecnico per essere stato messo alla pubblica gogna, il divorzio sembra essere l’unica soluzione.
Venderlo in un mercato già complicato come quello di gennaio non è facile. Però l’input che arriva direttamente dalla proprietà è chiaro: con Karsdorp bisogna monetizzare. Quindi niente prestiti gratuiti, al massimo prestiti onerosi con obbligo di riscatto a fine stagione.
Morale: la società non ha alcuna intenzione di farsi prendere per il collo, anche se questo significa che l’operazione sarà una sorta di partita a scacchi niente affatto breve. Cosa che prevede di sicuro nuovi contatti fra lo stesso Karsdorp e Mourinho.
Subito dopo la lite nello spogliatoio, che non è trascesa perché alcuni giocatori e membri dello staff tecnico si sono messi in mezzo, l’olandese non è mai andato fuori rosa. Anzi, è rimasto regolarmente a lavorare col gruppo fino alla decisione dell’allenatore, avallata dalla dirigenza, di non convocarlo per l’ultima partita prima della sosta.