La Roma ha carattere e si prende l’applauso di Totti con la cravatta

La Repubblica (F.Bocca) – Che molte cose nella Roma siano cambiate e stiano tuttora cambiando lo si capisce da certi dettagli che sempre lì convergono. Sulla figura di Francesco Totti che, per la prima volta in vita sua, probabilmente è entrato in uno stadio indossando giacca e cravatta blu. Decine di fotografi invece di rivolgersi al campo, gli “Azzurri d’Italia” a Bergamo, si sono così voltati verso la tribuna autorità e hanno colto l’immagine dell’ex campione in divisa sociale seduto tra Monchi e Baldissoni, e dunque di fatto inquadrato ufficialmente come dirigente. L’ultima volta sul campo aveva pianto, adesso guarda la Roma non solo vincere, ma addirittura vincere con una punizione che, ci fosse stato, avrebbe tirato lui ma adesso è battuta da Alexander Kolarov (ex City e pure ex laziale), arrivato in quel gran rimpasto ancora incompiuto che è appunto la Roma del dopo Totti.

È un po’ un’epoca che cambia, un altro ennesimo passaggio di consegne all’interno di una squadra che deve e vuol lottare per lo scudetto ma lo fa alla sua maniera, in un estenuante cambiamento continuo. Intanto però la stagione per la Roma è ricominciata bene, tenendo testa alla vittorie di Juventus e Napoli. È stata una vittoria meno brillante, sicuramente più sofferta, ma indiscutibilmente più vera, proprio perché l’Atalanta è ancora la squadra sorpresa del campionato, vola sulle ali dell’entusiasmo, si prepara al debutto europeo. E anche se parecchi dallo scorso anno sono andati via, nuovi sono arrivati e Gasperini comunque ha attrezzato una squadra di notevoli marcantoni che corrono e giocano.

Se l’Atalanta alla fine fosse riuscita a strappare il pareggio, quando Gasperini ha buttato dentro Ilicic che non a caso ha colto un palo, non ci sarebbe stato nulla da dire, tale la veemenza con cui nei minuti conclusivi i bergamaschi hanno cercato di raddrizzare il risultato. Eusebio Di Francesco ha tirato un sospiro di sollievo alla fine di un periodo veramente complicato – il culmine nel tracollo di Vigo – con le prime nubi che già si addensavano sulla sua testa. C’è stato talmente tanto batticuore che ha persino sfasciato un seggiolino: «Spero non me lo facciano ripagare» ha scherzato. «E’ stata la classica vittoria sporca, avevo chiesto una vittoria di carattere e mi è stata data. Abbiamo fatto una grande partita difensiva. Lo scetticismo bisogna accettarlo, ci sono momenti in cui sei incudine e altri in cui sei martello».

Soddisfatta della sua partenza, la Roma insomma è contenta di non aver sfigurato di fronte a Juventus e Napoli. La partita di Bergamo era decisiva per non avvelenare ulteriormente il clima e non appesantire le critiche per un’estate di calciomercato più salata del previsto. I sostituti di Rüdiger e Salah di fatto non sono ancora arrivati, e infatti i problemi offensivi anche a Bergamo si sono visti: Dzeko abbastanza isolato, Defrel e Perotti sembrano abbastanza provvisori ma non si capisce fino a quando. La difesa per il momento è assolutamente inventata più o meno come capita, anche se tutto sommato ha tenuto: l’Atalanta avrebbe potuto fare assai più male.

 

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