Il Messaggero (S. Carina) – La Roma del bel gioco, dei gol a raffica (30 e lode finora) si riscopre di colpo pragmatica. Tre partite senza subire reti (Sassuolo, Lecce e Lazio) sono il miglior biglietto da visita in vista del Milan. Che per i giallorossi rappresenta un bel tabù: i rossoneri sono imbattuti da 9 gare. De Rossi in questi 82 giorni ha imparato a difendersi in modo diverso. Per informazioni chiedere a Tudor che sabato nel derby non è mai riuscito a impensierirlo, con Svilar praticamente spettatore non pagante. Questo grazie al lavoro di El Shaarawy, spesso sottaciuto, ma divenuto pedina fondamentale nella nuova Roma.
Servirà un grande lavoro di sacrificio sia di Cristante che di Mancini a meno che, come accaduto sabato, Daniele non inverta i due centrali. Sarà interessante poi chiedere a Daniele se quello su Smalling (ancora a secco di presenze in Europa) – “Non potevo fargli giocare due partite consecutive” – è stato un lapsus oppure un’indicazione che gli è sfuggita per una mossa che avrebbe del clamoroso ma si porterebbe dietro una logica tattica, scegliendo il più bravo sui palloni alti, dovendo contrastare Giroud.