L’obiettivo, al momento, è centrato: la Roma è in piena lotta Champions. I numeri dicono che c’è pure molto da migliorare: la difesa si è normalizzata, l’attacco ancora funziona a metà. Il punto luminoso è il secondo tempo, che la Roma gioca spesso e volentieri meglio del primo. Il paradosso è che la prima Roma di Fonseca convinceva di più sotto questo aspetto: boom all’inizio, calo nella ripresa, e i primi tempi con Genoa e Sassuolo sono lì a testimoniarlo. In seguito c’è stata la normalizzazione, l’attenzione all’equilibrio: è rimasta in svantaggio per soli 47 minuti. Contro il Brescia c’è voluta la solita strigliata dell’allenatore. La Roma ci mette un po’ a svegliarsi, il meglio di sé, in termini di gol, di reazioni, lo dà nella ripresa. Sono 4 le vittorie maturate nei secondi tempi, quattro sulle sette ottenute in campionato. E sono contro Bologna, Lecce, Brescia e Milan. Non conta per la statistica la vittoria contro l’Udinese: tre gol in dieci uomini per l’espulsione di Fazio, cioè quando era prevedibile il calo fisiologico, è arrivata la reazione: reti di Smalling, Kluivert e Kolarov. Questa serie di reazioni consentono alla Roma di sostare lì, tra le prime quattro, anche se Fonseca vorrebbe un approccio diverso nelle gare. La partita perfetta per l’allenatore portoghese è quella con il Napoli: intensa per tutti i novanta minuti. Sono nove i gol realizzati nei primi quarti d’ora del secondo tempo. Sono dodici su ventitré le reti totali dopo l’intervallo. Solo tre volte la Roma non è riuscita ad andare in gol, Atalanta, Sampdoria e Parma, totalizzando solo un punto. Oggi la Roma si trova nel pieno della lotta Champions. Lo riporta Il Messaggero.