Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Il bello del calcio è che passi tutta l’estate a parlare dei Fab Four — Abraham, Dybala, Pellegrini e Zaniolo come Lennon, McCartney, Harrison e Starr — e poi la partita te la deve risolvere Cristante, cioè una vita da mediano. Mourinho si salva dal trappolone che può sempre capitare con il calcio di agosto ma la prima della nuova Roma ha riproposto un problema antico: per fare un gol deve creare otto occasioni nitide.
Contro la volenterosa Salernitana può bastare ma quando si alzerà l’asticella serve una cattiveria che manca ancora. Zaniolo, per altro il migliore con i suoi strappi incontenibili, ha sprecato tre facili possibilità nei primi 25 minuti.
Dybala ha dato qualità ma anche lui ha colpito un palo quando doveva fare gol. Abraham è sembrato il più a disagio e, sulla stessa azione del palo di Dybala, ha mancato il tap in a porta vuota centrando sulla riga di porta Mazzocchi. L’inglese non è ancora riuscito a segnare nemmeno un gol in questa stagione ed è stato il primo a essere sostituito, con Matic, quando Mourinho ha iniziato a temere per i troppi sprechi.
Un anno fa, alla seconda giornata di campionato, la Roma vinse a Salerno 4-0 e Abraham segnò il suo primo gol italiano. Ieri il risultato è stato indubbiamente giusto, per la qualità di gioco e per il volume di palle gol, però per puntare al massimo serve una concretezza maggiore. Ma non è detto che a Mourinho non vada bene anche così: l’entusiasmo a Roma è già alle stelle, non c’è bisogno di alimentarlo.