La Roma degli altri

Corriere dello Sport (I. Zazzaroni) – Dybala sotto flessori; Pellegrini in panchina insieme a Matic, entrambi per precauzione; Abraham con la febbre eppure in campo prima di essere fatto fuori – involontariamente – da Mancini; Smalling ammonito e solo virtualmente limitato.

Lo stesso Mourinho influenzato; a completare la lista, il suo secondo Foti squalificato fi no al primo marzo. E allora dentro alcuni survivor, i resti del mondo Roma, più l’esordiente dal primo minuto Solbakken, preso da Pinto (un merito) e non richiesto dal tecnico che s’era dato tutto il mese di gennaio per capire se tenerlo o prestarlo.

I punti conquistati, strappati sempre con tanta sofferenza e il gioco che la squadra può permettersi, ma con un impegno commovente da parte di Bove ed El Shaarawy, Mancini e Belotti, Cristante e Ibañez e Spinazzola, sono 44 e premiano soprattutto la professionalità e le conoscenze tattiche di Mourinho.

Lui, il Migliore, non ha bisogno di essere difeso, ha sempre fatto tutto da solo e bene. L’arrivo di Mourinho a Roma è la cosa migliore fatta dai Friedkin in questi anni, subito dopo il versamento di 800 milioni.

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