Corriere della Sera (L. Valdiserri) – La Roma torna in Europa (League) e, anche se il passato è passato, Daniele De Rossi sa già che il confronto con José Mourinho è dietro l’angolo. È nelle coppe europee, molto più che in campionato, che lo Special One ha lasciato il segno a Roma: trionfo in Conference (nella finale di Tirana proprio contro il Feyenoord) e finale di Europa League persa dopo il contestatissimo arbitraggio dell’inglese Taylor.
Domani sera, a Rotterdam, la squadra la farà un po’ De Rossi e un po’ la lista Uefa, dove è stato scelto di inserire Azmoun, Angeliño e Baldanzi, tenendo fuori Kristensen e Huijsen. È l’andata del playoff di Europa League e il Feyenoord è in grande forma: ha perso l’ultima partita il 13 dicembre, in Champions, per 1-2 in casa del Celtic.
Da allora, tra campionato e Coppa d’Olanda, i biancorossi hanno vinto 7 partite e ne hanno pareggiate 2. Negli ultimi 5 incontri non hanno subito nemmeno un gol. Si giocherà in uno stadio bollente, con i tifosi che chiedono di vendicare la finale di Conference League, il 25 maggio 2022, e l’eliminazione della stagione scorsa nei quarti di Europa League.
Dopo la sconfitta contro l’Inter, De Rossi ha ammesso di aver visto Lukaku un po’ stanco. Il belga, dopo Cristante, è il calciatore giallorosso con più minuti nelle gambe tra serie A, Coppa Italia e Europa League. Difficile, però, che sia messo a riposo domani. Più facile un turnover con Azmoun a Frosinone, domenica. Romelu e Dybala hanno il compito di bucare la difesa olandese, che pare blindata.
Karsdorp può entrare in ballottaggio con Celik; Huijsen, come detto, è fuori dalla lista, per cui farà spazio a Llorente, che non ha giocato contro l’Inter. In difesa si dovrebbe tornare alla linea «pura» a 4, anche perché Angeliño ha molto sofferto nel ruolo di “braccetto” sul centro-sinistra, quando la Roma difendeva a 5. Il suo autogol, quando è stato travolto dall’impeto di Thuram, è stato il simbolo di un esperimento che, semmai, dovrà essere riprovato con altri interpreti.