Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Il conto di Borisov, con quel folle primo tempo in cui la Roma si trovò sotto 0-3, sfiorando solo la grande rimonta nella ripresa, va pagato stasera alla BayArena. Complicatasi la vita europea con la disfatta bielorussa, la squadra di Rudi Garcia deve recuperare proprio contro la squadra, il Bayer Leverkusen, che ha eliminato la Lazio nel preliminare di Champions League. I biancocelesti, a Leverkusen, hanno perso 3-0, sotto i colpi talentuosi di Calhanoglu e Bellarabi, ai quali, nel frattempo, si è aggiunto il Chicarito Hernandez. In sintesi: sarà tutto tranne che una passeggiata.
La Roma recupera Ruediger e, soprattutto, Dzeko. Il centravanti bosniaco è stato acquistato in estate per puntare dritti allo scudetto ma anche, forse soprattutto, per la sua grande esperienza internazionale. Edin ha 45/60 minuti ad alto livello nelle gambe e, naturalmente, Garcia non rinuncia alla pretattica: «Dzeko e Ruediger sono pronti, forse non hanno i 90 minuti, ma ci sono. Posso contare su tutta la rosa a disposizione, a parte Keita e Totti».
La presenza o meno di Dzeko dal primo minuto ha importanti ripercussioni su tutta la preparazione dell’incontro. Con Edin in campo sarà sicuramente 4-3-3 (magari con Florenzi «alto» e solo uno tra Salah e Gervinho); con Edin in panchina, invece, si potrebbe rivedere il 4-4-2 che ha portato le vittorie contro il Palermo e l’Empoli o un 4-2-3-1. Sempre il Garcia cerchiobottista: «Il tridente di Borisov è tramontato? Sì e no. Non dobbiamo usare solo un modulo di gioco. L’importante è mettere in campo l’atteggiamento giusto, con fiducia nei nostri mezzi». L’impressione è che Dzeko possa partire tra le riserve, pronto a entrare nella ripresa. Da verificare anche le condizioni di Iago Falque, che non è al top.
Garcia sa che la sua Roma, in Champions, deve cambiare marcia. Stasera siederà per la nona volta sull’euro-panchina giallorossa e, finora, ha vinto solo la prima gara, il 17 settembre 2014, contro il Cska Mosca (5-1). Poi sono arrivati tre pareggi e quattro sconfitte: «Gioco sempre per vincere. Non parlo del Lilla perché fa parte del passato. Nelle 8 partite con la Roma abbiamo affrontato due volte il Bayern Monaco, due il Manchester City e una il Barcellona. Era possibile ma non certo facile fare meglio. Guardare indietro, comunque, non serve a niente. Non possiamo cambiare quei risultati. So solo che se vinciamo a Leverkusen avremo fatto un bel passo in avanti. Stiamo facendo esperienza, ciò non significa che non abbiamo ambizione. Questa squadra ha tanti giocatori che conoscono bene la Champions, ma anche altri che devono viverla ancora appieno. Dopo Borisov sappiamo ancora di più che la Champions è un mini campionato: se non vinci, non vai lontano. Ne siamo consapevoli. Le due partite contro il Bayer Leverkusen sono decisive: bisognerà dare tutto in campo. Segniamo tanti gol (20 in campionato, 3 in Champions League, dodici giocatori diversi a segno; ndr), ma bisogna anche limitare l’avversario. Dobbiamo migliorare perché abbiamo preso troppe reti (10 in campionato, 4 in Champions e una sola gara con la porta inviolata, quella contro il Frosinone; ndr)».