Corriere dello Sport (L. Scalia) – Chi è Houssem Aouar? Forse non lo sa nemmeno lui. Mourinho dall’alto della sua esperienza lo sta inquadrando. Tra carezze e lezioni. Di certo non lo sanno i tifosi della Roma che hanno visto la tripla faccia di un giocatore che nel pieno della carriera (ha solo 25 anni) è sbarcato nella capitale da parametro zero.
Il primo volto: un giocatore che tecnicamente ha pochi rivali a centrocampo, dotato di tecnica e fiuto del gol, vedi quello realizzato contro il Verona. Il secondo: un elemento fragile, che entra e esce dall’infermeria per problemi muscolari. Terzo: la brutta copia vista contro il Servette, lenta, impacciata e fuori forma.
Mourinho non ha fatto sconti ad Aouar nell’ultima uscita all’Olimpico. L’ha sostituito dopo l’intervallo e poi ha detto che “il primo tempo è stato orribile”. L’algerino in sostanza ha pagato per tutti, lasciando il posto a Pellegrini, che ha risolto la pratica Servette. Non solo. Lo Special One, stuzzicato sulla bocciatura di Aouar, ha aggiunto: “È lui che deve venire nella nostra direzione e non noi verso di lui”.
Insomma, l’allenatore si aspetta uno scatto mentale da parte dell’ex Lione che è considerato un elemento importante della rosa. Anzi, in questo momento risulta indispensabileperché le scelte lì in mezzo sono all’osso senza Pellegrini e Renato Sanches. Contro il Cagliari, a meno di un cambio di modulo, Aouar andrà ad occupare una casella a centrocampo insieme a Bove e Paredes, nel ruolo di playmaker. L’unica alternativa è il baby Pagano considerando che Cristante sarà confermato al centro della difesa in Sardegna.
Aouar rientra nel pacchetto dei “casi clinici” che Mourinho ha spesso sottolineato, un po’ in stile Pellegrini, Renato Sanches, Smalling e Dybala. Fortissimi nei rispettivi ruoli, (quasi) tutti nel giro delle rispettive nazionali, ma con dei limiti legati alla tenuta fisica e alle ricadute di natura muscolare. È evidente che Aouar non è al top della forma in questo momento. Tralasciando questo aspetto, quello che gli si chiede è una crescita dal punto di vista mentale. Perché i mezzi per fare bene ci sono, al di là della calamita con l’infermeria. La linea di centrocampo del Servette doveva essere mangiata dall’ex Lione. Non è andata così. Può giocare, ha il via libera totale dello staff medico.
La condizione atletica forse è stata frenata dal problema muscolare riscontato contro il Milan, che poi gli ha impedito di giocare con l’Empoli (in tribuna a scopo precauzionale). E’ tornato, è vero. Però sempre con un minutaggio limitato, soprattutto in campionato dove ha raccolto appena 17 minuti tra la trasferta di Genova e l’impegno interno con il Frosinone. Cagliari – se avrà la chance che sembra nell’aria e figlia dell’emergenza – può diventare per Aouar una nuova occasione per riprendersi un posto da protagonista nella Roma.