La Gazzetta dello Sport – Tra i 14 nazionali della Roma in giro per il mondo, sarà uno dei primi a rientrare a Trigoria per rimettersi subito a disposizione di José Mourinho. Perché l’ultima partita con la sua Algeria l’ha giocata ieri sera negli Emirati Arabi, contro l’Egitto, aiutando nel finale i biancoverdi a pareggiare una sfida che definire amichevole è un eufemismo.
Houssem Aouar tornerà così nella Capitale carico più che mai, in quello che forse è il momento migliore della sua stagione da quando è planato in giallorosso. Dopo il gol segnato a Cagliari nell’ultima sfida di campionato e la doppietta realizzata giovedì scorso nell’altra amichevole contro Capo Verde(vinta dall’Algeria per 5-1, Aouar ha segnato nel primo tempo le reti dei momentanei 2-0 e 3-0), ieri il centrocampista franco-algerino è entrato a metà secondo tempo. Aiutando comunque a dare una scossa alla nazionale allenata da Belmadi, che ha trovato il pareggio al terzo minuto di recupero, con il colpo di testa di Slimani.
Insomma, questo è davvero un momento positivo per Aouar, che era arrivato nella Capitale con le stimmate del predestinato e che invece poi si è un po’ perso strada facendo. Tanto che Mourinho gli aveva preferito in un paio di circostanze Bove, con lui relegato in panchina. «Houssem è bravo con la palla al piede, ma poi deve imparare a giocare con noi, a fare anche certi meccanismi difensivi – aveva detto l’allenatore della Roma subito dopo il 4-0 in Europa League contro il Servette – È lui che dovrà venire verso di noi, perché non saremo certo noi ad andare verso di lui».
Parole dure, volte anche a dargli una scossa morale, emotiva. Mou, per capirci, usò più o meno le stesse parole due anni fa, dopo il collasso interno contro la Juventus (da 3-1 a 3-4). All’epoca le stesse frasi erano rivolte al gruppo, stavolta sono andate nella direzione di un singolo. Ma hanno funzionato, perché da quel momento in poi il rendimento di Aouar ha avuto una netta sterzata. «Le parole di Mourinho mi hanno motivato, come sempre», ha detto il centrocampista appena sbarcato in Algeria, per rispondere alla convocazione della sua nazionale.
Tra l’altro, Aouar è uno di quei giocatori della rosa della Roma multidimensionali. Nel senso che può fare tante cose, ma soprattutto giocare in più ruoli. Per ora ha fatto la mezzala sinistra nel 3-5-2 e anche il mediano in un centrocampo a due, quando la Roma ha deciso di mettersi con il 3-4-2-1. Ma con questo modulo può giocare anche più alto, come trequartista, esattamente come nel 3-5-2 potrebbe andare a fare anche la seconda punta, l’uomo di raccordo, come ammesso di recente anche dallo stesso Mou.
E contro il Monza, domenica prossima, sono proprio queste due le posizioni dove Mou potrebbe utilizzarlo: mezzala sinistra o trequartista, alto nel caso in cui il portoghese decida di aumentare il peso offensivo della squadra, considerando anche le assenze per infortunio di Dybala e Pellegrini. Nel caso di 3-5-2 Houssem farà la mezzala, con il compito di aggredire i portatori di palla avversari e di inserirsi appena possibile. Con il 3-4-2-1, invece, avrà la possibilità anche di sfruttare in modo indiretto le sponde di Lukaku, con uno dei due centrocampisti centrali deputati poi a trovare in verticale proprio i trequartisti.
E proprio le assenze di Dybala e Pellegrini gli danno quel pizzico di responsabilità in più, in una squadra che adesso ha bisogno di trovare la fantasia. E che la chiederà proprio a lui, che nei piedi ha giocate sopraffine e intuizioni dorate. Come in nazionale, appunto, dove ha brillato e gioito. «Stiamo lavorando bene, sia per le qualificazioni mondiali sia per la coppa d’Africa – ha detto Aouar subito dopo la vittoria contro Capo Verde – Segnare per il tuo paese è una sensazione eccezionale, unica». Una scossa di adrenalina in più per Aouar, che da domani sarà di nuovo a completa disposizione di Mou. Per completare quel percorso che lo sta portando proprio verso di lui, e non viceversa. Un giocatore nuovo, da sfruttare in più modi.