La Repubblica (S. Monari) – La città che non si esalta, dopo tre successi nelle ultime quattro partite, è paradossalmente una bella notizia per Sinisa Mihajlovic. È chiaro che due prestazioni positive, condite da altrettanti risultati contro la Roma domani e la Fiorentina domenica, muterebbero l’amore della tifoseria.
“Pensiamo partita per partita” ha ribadito ai suoi Sinisa, che stamattina condurrà l’allenamento a porte chiuse e poi mostrerà alla squadra i consueti video per illustrare pregi e difetti dei giallorossi. Il gol di Abraham al Torino nasce nelle stesse zolle in cui maturò quello di Okereke al Dall’Ara nove giorni fa, sulla trequarti. Zanetti, tecnico del Venezia, lo spiegò benissimo. “Siccome il Bologna non ci dava la profondità, coi suoi difensori che scappavano all’indietro, pensai che bisognasse giocarla fra le linee”. Figuratevi Mourinho con Mkhitaryan e, probabilmente Veretout (dato lo stiramento a una coscia di Pellegrini).
E allora è ipotizzabile che il Bologna pensi di affrontare la Roma come fece con la Lazio. Aspettandola. All’insegna del pragmatismo, ma senza rinunciare ad attaccare. Tanto più che nel nuovo 3-5-2 romanista, analogo a quello di Mihajlovic, a sinistra c’è un giocatore come El Shaarawy, una punta adattata non troppo incline alla fase difensiva. A destra poi l’unico vero difensore, De Silvestri (Mbaye s’è infortunato), non pare ancora pronto per i 90 minuti, per cui è probabile che il ballottaggio riguardi Skov Olsen e Orsolini, lodato dopo la volitiva prestazione di La Spezia.
L’apporto delle cosiddette seconde linee sarà fondamentale, in un mese che contempla cinque sfide a squadre che, tolta la Roma, occupano tutte la fascia centrale della classifica (compresa a sorpresa la malcapitata Juve di questo periodo). Sognare l’Europa è forse prematuro, ma non c’è migliore avversario, per darsi una nuova risposta, di una Roma ovviamente più forte ma non al massimo della condizione.
Arnautovic e Barrow contro Abraham e Zaniolo, soluzione che a Mourinho piace assai. C’è di che divertirsi. Già l’opportunità di potersi godere una sfida così elettrizzante senza patemi né retropensieri è il miglior manifesto dello stato di salute del Bologna.