Il Messaggero (G. Lengua) – Lorenzo il Magnifico è tornato. E se qualche scettico non era ancora convinto, il gol di ieri ha certificato che Pellegrini è al centro di questa Roma targata De Rossi. Daniele gli ha ridato quella vitalità che con Mourinho era solo un ricordo del suo primo anno in panchina, quando José ne voleva tre come lui. Poi, qualcosa è cambiato, complici forse anche gli infortuni, il modulo e la posizione campo. Con De Rossi, Pellegrini ha inanellato numeri record: sei gol tra campionato e Coppa, tre assist e sempre titolare eccetto a Firenze. Continuità, qualità delle prestazioni, corsa o visione di gioco, stanno facendo la differenza nella nuova Roma. E chissà se sono stati da stimolo i fischi incassati alla prima di DDR contro il Verona all’Olimpico, quando il pubblico lo criticava per via di performance incolore e quasi mai incisive. Quel Pellegrini lì è solo un brutto ricordo. E l’abbraccio con De Rossi dopo aver segnato l’1-0 al Sassuolo sancisce un nuovo corso: “C’è tanta stima. Per me è sempre stato un punto di riferimento. Ho avuto la fortuna di viverlo da compagno e ora da allenatore. Me lo godo e lui si gode me come giocatore“, ha detto Lorenzo.