Corriere della Sera (M. Perrone) – Tutto lo stadio (o quasi) che tifa per una squadra milanese in lotta per lo scudetto. Lazio-Milan, domenica, vent’anni dopo quel Lazio-Inter del 5 maggio 2002. Motivi differenti, di mezzo sempre una Curva Nord allora terrorizzata per un possibile scudetto romanista, stavolta infuriata per i prezzi dei biglietti.
Nel 2002 era l’ultima giornata, gli ultrà minacciarono i giocatori (“Dovete perdere!”), Claudio Lopez e Crespo accusarono malanni diplomatici, Massimo Cragnotti invitò tutti a comportarsi da professionisti.
E in uno stadio strapieno, Poborsky, Simeone e Inzaghi fecero piangere Ronaldo & C., battendoli 4-2 e condannandoli al terzo posto, con un doppio sorpasso subìto dalla Juventus scudettata e dalla Roma seconda.
Un sorpasso lo fece pure la Lazio, che scavalcò il Bologna, arrivò sesta, andò in Coppa Uefa e quasi la vinse. Anche stavolta è in palio l’Europa, la Lazio può arrivata dal quarto posto (quasi impossibile) all’ottavo posto, allo stadio ci sarà molta meno gente, i tifosi avversari – stavolta milanisti – saranno in maggioranza. Sarri, probabilmente con qualche giocatore in meno come Zaccheroni quel 5 maggio, si augura che finisca alla stessa maniera.