La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Che il Porto fosse nel destino di Claudio Ranieri lo si era capito anche all’ultimo giro di giostra, nel marzo del 2019, quando tornò sulla panchina della Roma per la seconda volta, proprio dopo un Porto-Roma di Champions. Era una vetrina diversa, anche una Roma differente, tra l’altro da poco “derubata” all’Estadio do Dragao, con un rigore netto su Patrik Schick non concesso proprio in extremis, penalty che avrebbe potuto cambiare il destino di Eusebio Di Francesco e dello stesso Ranieri. Ed allora sarà proprio il Porto l’avversario della Roma ai playoff di Europa League, squadra che Ranieri ha già affrontato tre volte in carriera: una con il Valencia che gli resterà per sempre nel cuore (finale di Supercoppa europea vinta con il Valencia per 2-1 nel 2004), le altre due con il Leicester nel girone di Champions League 2016/17. E allora il 13 e il 20 febbraio la Roma si giocherà ancora un pezzo d’Europa. Prima in Portogallo, poi all’Olimpico.
I giallorossi domani sera ospiteranno il Napoli e sarà una partita chiave per credere ancora nella “rimontona”. E, cioè, la possibilità di poter ancora agganciare le coppe europee tramite il campionato. Ma Ranieri ha un’arma in più, lo stadio Olimpico, che avrà 65mila spettatori a soffiare alle spalle dei giallorossi. E dove i giallorossi vincono oramai da 7 partite consecutive, tra campionato e coppe. E quindi i giallorossi cercheranno di ripetersi anche contro Antonio Conte, di cui Ranieri è anche un grande amico. Anche perché dopo ci saranno be 4 trasferte consecutive: Milan in Coppa Italia, Venezia in campionato, Porto in Europa League e Parma ancora in campionato. Prima di tornare all’Olimpico ancora con il Porto, proprio per giocarsi un pezzo d’Europa…
Foto: [Paolo Bruno] via [Getty Images]