Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – È lapalissiano che riuscire a far gol al Palermo oppure al Real Madrid non è la stessa cosa. Però fa riflettere che un attacco capace di segnare 23 volte nelle ultime 7 partite di campionato (media 3,14) sia rimasto a secco per due volte nella doppia sfida degli ottavi di Champions. Nelle undici gare con Spalletti sulla panchina giallorossa sono state tre le occasioni in cui la Roma non ha saputo fare centro: contro la Juventus e due volte contro il Real Madrid. Quando si è alzata l’asticella, la macchina da gol si è inceppata. La partita del Bernabeu, però, è stata diversa rispetto alle altre due. Allo Juventus Stadium la Roma si era soltanto difesa e nella gara di andata contro il Real aveva avuto qualche occasione, ma non chiarissime come quelle di martedì sera. Negli occhi di tutti è rimasto l’errore di Dzeko al quarto d’ora, perché poteva «girare» psicologicamente la partita, ma sono state altrettanto clamorose le incertezze di Salah sotto porta. L’egiziano era stato smarcato davanti a Keylor Navas proprio da due assist di Dzeko.
Dzeko è l’ultimo romanista ad aver segnato in Europa: l’inutile gol al 90’ nella disfatta di Barcellona (1-6). I giallorossi non segnano in Champions League da 270’. Il bilancio finale nella manifestazione più prestigiosa parla di 11 gol fatti e ben 20 subiti. Dzeko ha segnato 8 gol stagionali (2 su calcio di rigore) in 2232 minuti di impiego: una rete ogni 279. Notevole la differenza di efficacia di Mohamed Salah tra campionato e Champions: in serie A ha segnato 11 gol in 1884 minuti uno ogni 171 (in Europa è fermo a uno – 4 novembre 2015, contro il Bayer Leverkusen – in 543 disputati). Le situazioni di Salah e Dzeko, però, sono molto diverse. L’egiziano è un titolare fisso e Spalletti lo ha eletto ad esempio da seguire mostrando in sala stampa un filmato di «Momo» che, sul 4-0 contro il Palermo, inseguiva per 60 metri un avversario. «Sono questi i comportamenti giusti». è stato il commento dell’allenatore. Edin Dzeko, invece, sembra sempre più ai margini del progetto Roma. Con Garcia in panchina era stato fermato solo dagli infortuni, ma quando stava bene il suo posto era garantito. Con Spalletti si è visto scavalcare da Perotti «falso nueve» e quando ha avuto una chance, come a Madrid, non l’ha presa al volo. Dzeko è legato da contratto fino al 2020, ma a fine stagione potrebbe chiedere di andare via. Era venuto a Roma per giocare sempre. A 29 anni sente di avere ancora molto da dare.
Strategie di mercato. Il Paris Saint Germain ha offerto Digne, Rabiot e un piccolo conguaglio in cambio di Pjanic, sapendo che il d.s. Sabatini è un ammiratore del giovane centrocampista francese, che aveva a lungo seguito quando sembrava pronto a lasciare il Psg a parametro zero. Difficile, però, pensare che l’offerta vada bene a Spalletti. Se Pjanic andrà via l’allenatore vorrebbe il «cash» per potersi scegliere i giocatori più adatti.