Corriere dello Sport – Ci sono estati che ti rimangono nel cuore: quella della maturità, quella prima del matrimonio, quella che precede la nascita di un figlio. L’estate più intensa per Francesco Totti è stata questa: iniziata il 28 maggio allo stadio Olimpico davanti a 70 mila persone in lacrime e non ancora conclusa. La sua prima estate da ex.
28 MAGGIO – Insieme al 17 giugno 2001 e al 9 luglio 2006 forse la data che più di ogni altra rimarrà nella mente, e nel cuore, del capitano romanista. Il saluto al suo popolo, alla sua gente, a quello che è stato il suo mondo, il pallone da giocatore, per il 90% della sua vita ha segnato profondamente Francesco Totti e tutto il suo universo più ristretto. Subito dopo aver letto la lettera con cui annunciava il suo addio al calcio giocato è iniziata la sua estate, quella in cui tutti ipotizzavano cosa avrebbe fatto l’ex numero 10. Le teorie si sono sprecate, ogni giorno c’era chi ipotizzava le destinazioni più disparate: dagli Stati Uniti, destinazione Miami con l’amico Nesta, alla Cina; dal Milan, chiamato da Montella, al Giappone fino ad arrivare agli evergreen degli Emirati Arabi. L’unica destinazione che Totti e famiglia hanno però raggiunto è stata quella di Mykonos dove hanno trascorso le vacanze. Infine è giunto il 13 luglio.
NUOVA ERA GIALLOROSSA – In molti, la sera di quel famoso 28 maggio, sono stati sfiorati dall’idea che Totti non smettesse con il calcio giocato, che potesse andare chissà dove indossando un’altra maglia. E, ma questo non lo sapremo mai, forse Francesco un pensierino lo ha anche fatto ma poi l’amore per la famiglia e per la sua Roma hanno spazzato via ogni dubbio lasciando così immacolata la sua storia: una sola maglia per la vita. C’è stata poi la due giorni in cui si è, di fatto, definito il futuro di Totti: il 12 luglio faccia a faccia con Monchi a Trigoria mentre il 13 luglio va in scena il tanto atteso incontro con il Presidente Pallotta. Quarantotto ore che hanno definito l’estate di Totti. Un’estate iniziata il 28 maggio con la frase: «Ora ho paura, non lasciatemi solo». Un’ipotesi, questa, mai presa in considerazione dai tifosi della Roma. Perché, a prescindere dal ruolo, e da come finirà questa estate, Francesco Totti riceverà sempre l’amore del suo popolo, della sua gente: un amore giallo come il sole e rosso come il cuore.